A cura della Redazione
Una prima grana per la nuova Giunta: la delocalizzazione del mercato settimanale. Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma sono sempre più insistenti le voci della chiusura del mercato di via Tagliamonte. C’è, infatti, la necessità di reperire nuovi spazi da adibire a parcheggi, visto ormai l’imminente completamento della cittadella giudiziaria, dove troveranno posto gli uffici delle sezioni distaccate di Torre del Greco, Castellammare e Sorrento, nonché quelli del tribunale civile di via Margherita di Savoia a Torre Annunziata. Ma la delocalizzazione del mercato nasce anche dall’esigenza di decongestionare il traffico in una zona dove, oltre al Tribunale, insistono la maggior parte delle scuole torresi. Il progetto di realizzare un nuovo mercato settimanale esiste da tempo, ma nessuna amministrazione ha affrontato con serietà e impegno la spinosa questione, rinviando sine die la risoluzione del problema. E si sa, quando c’è una scarsa programmazione, alla fine a pagare le conseguenze di un provvedimento affrettato sono gli attori in campo, nel nostro caso gli operatori commerciali e gli stessi cittadini. Ma in quale zona della città si pensa di trasferire il mercato? Per qualche tempo si è parlato di un’area di via Caravelli o di via Prota (entrambe gradite agli operatori commerciali) con la formula del project financing. Poi la cosa è caduta nel dimenticatoio. Ultimamente da Palazzo Criscuolo è trapelata l’indiscrezione di via Solferino, in località Rovigliano, la strada che collega via Terragneta con la spiaggia delle “sette scogliere”. Una strada periferica, poco o per niente servita da mezzi pubblici, chiusa tra passaggi a livello, raggiungibile solo con mezzi privati. Una scelta, se le notizie raccolte rispondessero al vero, che creerebbe non pochi problemi ai cittadini ed agli stessi mercatari. «Ufficialmente non sappiamo nulla - sbotta il presidente dell’Assocampania Vincenzo Speranza -. Per principio non siamo contrari alla delocalizzazione dei mercati, ma un’eventuale decisione in tal senso da parte degli organi competenti non potrà non tener conto anche del nostro parere. Non vorrei che una scelta scellerata portasse alla chiusura definitiva del mercato a Torre, soprattutto in un periodo di grave crisi economica. Ma su di una cosa - conclude Speranza - non transigeremo: la nuova location non dovrà in alcun modo essere individuata in un’area periferica della città». Come dire che la soluzione di via Solferino non sarebbe mai accettata dai circa 160 mercatari, che, è bene ricordarlo, con la tassa per l’occupazione di aree pubbliche (tosap), portano nelle casse comunali circa 200 mila euro all’anno. DOMENICO GAGLIARDI (dal periodico TorreSette del 4 ottobre 2013)