A cura della Redazione
«Tutti a piazza Matteotti per ridare colore, bellezza e "profumo" a quel luogo». E’ l’appello lanciato attraverso Facebook dal fotoreporter e giornalista Salvatore Sparavigna, che domenica 5 maggio, a partire dalle ore 10, ha promosso l´iniziativa "Una piantina per liberare piazza Giacomo Matteotti". «Ognuno potrà portare una pianta da collocare all’interno delle aiuole ai lati della piazza», dichiara Sparavigna. Nelle scorse settimane (e non era la prima volta), lo slargo era stato letteralmente invaso da rifiuti di ogni genere. Una discarica a cielo aperto nel cuore storico di Torre Annunziata. Una situazione al limite della decenza (denunciata da TorreSette sul numero 14 del 12 aprile scorso), che già in passato aveva portato a mobilitazioni di gruppi di cittadini, per arginare la quale l’Amministrazione comunale aveva deciso di installare delle transenne atte ad evitare lo sversamento selvaggio dei rifiuti. Un espediente che, tuttavia, non aveva affatto risolto il problema. La monnezza, infatti, continuava ad essere depositata ai lati delle barriere. Inoltre, i commercianti della zona avevano lamentato l´impossibilità per i cittadini di parcheggiare le loro auto, contribuendo in tal modo a danneggiare le loro attività in una zona che soffre drammaticamente gli effetti della crisi economica. Il Comune è tornato sui suoi passi, togliendo le transenne e restituendo la piazza alla sua piena fruibilità. E’ stata anche ripulita l’area, anche se solo in parte, dai cumuli di rifiuti. «Avendo chiuso di fatto lo slargo, l’Amministrazione ha manifestato totale disprezzo per la comunità e per la città, oltre ad esprimere arroganza e prepotenza verso i propri concittadini privandoli della libertà di vivere e camminare in quegli spazi - afferma Sparavigna -. Per questo motivo, nei giorni scorsi ho scritto all’assessore Francesco Colletto (titolare della delega all’Arredo Urbano, ndr) chiedendo di ridare decoro alla piazza. Inoltre, ho fatto richiesta di installare alcune panchine ed i dissuasori per impedire la sosta selvaggia delle vetture. L’assessore si è mostrato favorevole, attivandosi immediatamente per dare il suo contributo a tale iniziativa». Il messaggio lanciato da Sparavigna è chiaro: Torre Annunziata necessita di una costante opera di sensibilizzazione e di instillazione di senso civico. «Le barriere sono un segno di sconfitta per le Istituzioni. Occorre prima educare i cittadini alla cura del bene pubblico. Poi, bisogna educarli alla legalità. La comunità deve riappropriarsi dei suoi spazi affinché non restino ad esclusivo uso di pochi, ma siano fruiti dall’intera collettività. Con questa iniziativa - conclude il fotoreporter - puntiamo a rendere stabilmente pedonalizzata un’area importante del centro storico». Qualcosa, nelle coscienze dei torresi, sembra dunque smuoversi. Restituire al decoro spazi degradati ed abbandonati è un primo passo verso quell’opera di civilizzazione di cui parla Sparavigna. E’ accaduto anche con la «riappropriazione» della Discesa Equipaggi, un altra peculiarità urbanistica di Torre Annunziata. Le rampe, che collegano il centro cittadino al porto e al litorale, possono rappresentare il simbolo della «riconversione» educativa dei cittadini. Gerardo, gestore del Bar Ghezzi di corso Vittorio Emanuele, ha avuto la brillante idea di sostituirsi al Comune, ottenere la concessione del terrazzo lungo la Discesa Equipaggi, riqualificare l’area, e offrire ai cittadini torresi una location da mozzafiato. Ora il posto non è più meta per tossicodipendenti e per chi soffre di incontinenza, ma il luogo ideale per gustare un buon caffè o consumare un aperitivo guardando il mare. Voler bene alla propria città non è poi così difficile. Basta prendersene cura quotidianamente, a poco a poco. Come se fosse la nostra casa. DOMENICO GAGLIARDI