A cura della Redazione
Il Consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Marciano, ha presentato un´interrogazione urgente all’assessore all’Ambiente della Regione Campania, Giovanni Romano, sulla situazione dell’area ex Tecnotubi-Vega di Torre Annunziata. Gli spazi, circa 200 mila mq, dovranno ospitare il parco delle eccellenze campane denominato Pompei 2000. Un progetto faraonico dal costo di oltre 70 milioni di euro, di cui la metà finanziati dalla Comunità Europea. I lavori di risanamento e bonifica della zona sono, però, fermi da tempo, creando una situazione di pericolo per la salute e la scurezza. «I lavori - si legge nell´interrogazione del consigliere Marciano - erano curati, come stazione appaltante, dalla Tess Spa ed hanno subito lunghe interruzioni dapprima per il blocco dei fondi operato dall’Amministrazione regionale e dopo per la messa in liquidazione della stessa Tess, che ha causato da ultimo la loro interruzione definitiva. In questo modo viene stralciata ogni ipotesi di sviluppo e di riconversione di questa importante area». Marciano, in raccordo con il circolo e il gruppo consiliare del Pd di Torre Annunziata, sollecita un intervento serio della Giunta regionale che, sottolinea, «ha gravi responsabilità su questa fase di stallo che danneggia seriamente la città». Il Pd denuncia la presenza di cumuli di detriti e rifiuti ai confini dell´area industriale, sia nella zona di via Plinio che in via Castriota, ed in alcuni punti sono state abbattute anche le recinzioni che delimitavano gli spazi oggetto dell´intervento. «Nel maggio 2012 - scrive ancora Marciano - il Comune di Torre Annunziata annunciava l‘imminente ripresa dei lavori, garantita dal Commissario liquidatore della Tess. Ad oggi, però, i lavori sono fermi, con un aggravio della situazione ambientale (attesa la denuncia da parte dei residenti di rischi derivanti dalla supposta presenza di amianto) nonché il rischio di ulteriori contenziosi». Marciano conclude chiedendo all´assessore all´Ambiente Giovanni Romano «quali misure e iniziative intende adottare per favorire la ripresa dei lavori e la conseguente eliminazione di una situazione di grave rischio per la salute e per la sicurezza dei cittadini». IL PROGETTO POMPEI 2000 Sono ormai trascorsi quasi nove anni da quando la società acquistò l’area Teconotubi-Vega dalla Tess (maggio 2004), ed ancora non sono iniziati i lavori. Lungaggini burocratiche, pareri che tardano ad arrivare, varianti urbanistiche da approvare, decreti ministeriali da adottare. E quando tutto sembra risolto, la Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici e storici di Napoli annulla i provvedimenti relativi alle autorizzazioni paesaggistiche rilasciate dal comune di Torre Annunziata. Da qui ricorsi al Tar Campania da parte della società. Siamo nel giugno del 2010 e solo sei mesi dopo, settembre 2010, il Tar accoglie i ricorsi ed annulla gli atti impugnati. Al momento mancano i permessi a costruire, da considerarsi quale ultima autorizzazione necessaria a dichiarare l’inizio dei lavori. L’iniziativa imprenditoriale consiste nel recupero delle aree industriali dismesse ex Tecontubi-Vega e area limitrofa (in tutto circa 200 mila metri quadrati), con l’abbattimento dei capannoni attualmente esistenti e la creazione di un parco tematico integrato, con funzioni terziarie, ricettive, espositive ed artigianali al fine di capitalizzare le potenzialità ricettive dell’area, con un annesso centro commerciale, in attuazione al Contratto d’Area Torrese-Stabiese. Inoltre sono previste tutta una serie di opere urbanistiche, tra le quali la realizzazione delle rampe di raccordo tra la viabilità comunale e l’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno. La società ha già investito nell’area oltre 15 milioni di euro (acquisto aeree, bonifica del suolo, lavori per lo smantellamento di linea di alta tensione e conseguente interramento del cavo) ed è in attesa della certificazione di collaudo da parte della Tess relativa all’avvenuta bonifica di amianto dell’area. Inoltre è in corso la nuova caratterizzazione dell’area ex Tecnotubi-Vega e si attende la relativa validazione da parte dell’Arpa di Napoli. «Siamo quasi alla fine di questo lunghissimo iter burocratico - spiegò su TorreSette dell´1 marzo scorso il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita - e poi finalmente rilasceremo le autorizzazioni a costruire. Il mega parco è un’opera imponente che darà vitalità alla nostra economia e creerà decine e decine di posti di lavoro. Ci consola il fatto che gli imprenditori sono determinati a portare avanti il progetto nonostante le difficoltà incontrate lungo il percorso». La realizzazione del mega-parco rappresenta un’opportunità imperdibile per Torre Annunziata perché, al di là dei risvolti positivi che una simile opera apporterebbe in termini occupazionali (si parla di circa 400 lavoratori compreso l’indotto), ci sarebbero vantaggi enormi per la città in termini di realizzazioni di grandi opere di urbanizzazione (parcheggi, strade, rotonde, ecc.).