A cura della Redazione
La Protezione Civile nazionale ha aggiornato il Piano di emergenza per il Vesuvio. I Comuni della cosiddetta "zona rossa", ovvero quell´area a maggior rischio in caso di eventuale eruzione del vulcano, passano da 18 a 25. Viene inclusa non solo un’area esposta all’invasione di flussi piroclastici, definita “zona rossa 1”, ma anche un’area soggetta ad elevato rischio di crollo delle coperture degli edifici per l’accumulo di depositi piroclastici (ceneri vulcaniche e lapilli), definita “zona rossa 2”. L´aggiornamento del Piano si è reso necessario in seguito ad alcuni studi scientifici, che di fatto hanno dimostrato l´elevato rischio di crollo delle coperture degli edifici, anche quelli insistenti in territori non direttamente in prossimità alle pendici del Vesuvio. Così, a Boscoreale, Boscotrecase, Cercola, Ercolano, Massa di Somma, Ottaviano, Pollena Trocchia, Pompei, Portici, Sant’Anastasia, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio, San Giuseppe Vesuviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Torre Annunziata, Torre del Greco, Trecase, vanno ad affiancarsi le circoscrizioni di Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio del Comune di Napoli, Nola, Palma Campania, Poggiomarino, San Gennaro Vesuviano e Scafati, e l’enclave di Pomigliano d’Arco nel Comune di Sant’Anastasia.