A cura della Redazione
Com’è possibile che un luogo pubblico, dove centiania di persone ogni giorno si aggregano, discutono, comprano, vendono, possa divenire il simbolo indiscusso del degrado più assoluto? Stiamo parlando di piazza Matteotti. Eppure, nei confronti dello scempio che oramai la contraddistingue, non più come piazza, intesa come spazio cittadino, ma bensì come un’autentica discarica, c’è un’indifferenza atipica da parte delle Istituzioni e dei cittadini, quasi come assuefatti al degrado urbano. Perché? A parte le rispettive colpe, da distribuire tra l’Amministrazione locale e quegli incivili che imperterriti contribuiscono a tenere in quello stato indeocorso la piazza, è possibile che in tanti anni ancora non si è trovata nessuna soluzione per fronteggiare il fenomeno? Volendone vagliare qualcuna, esisteva un tempo un sistema di videovigilanza atto a monitorare le diverse fenomenologie che erano causa di incremento del degrado sociale cittadino. Bene, in tal caso, perché non vengono utilizzati questi metodi all’avanguardia per porre fine allo scempio che giorno dopo giorno continua a perpetrarsi in danno a questo angolo della città, che per altro rappresenta uno dei luoghi da rivalutare del nostro contesto urbano? Ecco, forse è proprio il contesto urbano attuale che inganna coloro che si macchiano di tale “reato”. Dico reato in quanto l’abbandono dei rifiuti è sempre considerato tale, quindi chi compie tale nefandezza è passibile di pene pecuniarie, se non addirittura punibile dal codice penale. E vistoche in Piazza Matteotti ogni giorno si verificano questi reati, perché le autorità cittadine non approntano un servizio di vigilanza più assiduo, anche investendo forze umane, in modo da fungere da deterrente nei confronti degli abituè del caso? Se piazza Matteotti, all’occhio del passante, si presenta come una discarica a cielo aperto danneggiando le già demoralizzate attività commerciali della zona, non parliamo poi dello stato in cui è stata trovata Rampa Lavatoio da un nostro sopralluogo effettuato qualche giorno fa: un’autentica bomba ecologica e di emergenza sanitaria! Lungo le grariate, di fattezza centenaria, è stato trovato di tutto: dai cumuli di detriti caduti dal prospiciente cineteatro Metropolitan ai materassi arrotolati e abbandonati al loro triste destino; dai cumuli di rifiuti di ogni sortita ad una quantità indecifrabile di siringhe con gli aghi ben in evidenza, senza nessuna capsula di protezione, utilizzate dai tossicodipendenti che abitualmente frequentano quel luogo come punto per iniettarsi le loro dosi di morte. Cosa si aspetta? Di tutto ciò un amministratore può mai essere felice? Come si può giustificare al cittadino una cosa simile? Perché una comunità che versa fior fiori di gabelle per la pulizia delle strade deve essere costretta a sopportare una cosa del genere? A fronte dei tanti perché la gente chiede risposte e azioni concrete. Onestamente, come abbiamo percepito dagli abitanti della zona e dai passanti, si è stanchi perfino di sopravvivere. A Torre Annunziata si vuole vivere, anche dignitosamente, senza più essere additati come città di degrado e di abbandono sociale, urbano e culturale. Dal settimanale TorreSette del 21 dicembre 2012)