A cura della Redazione
L´adesione all´Autorità Portuale di Napoli da parte del Comune di Torre Annunziata, al centro di un vivace dibattito politico. Da anni si discute sulla necessità di favorire lo sviluppo economico del territorio attraverso l´implementazione del porto oplontino, sia sul piano prettamente commerciale che dal punto di vista turistico-ricettivo. Nel 2007, quando alla guida dell´Ente c´era ancora il Commissario Straordinario, fu deliberata l´adesione all´Auotrità Portuale di Napoli. Provvedimento che da allora, però, non è stato mai formalizzato. E così, i consiglieri comunali di opposizione hanno scritto ed inviato una lettera ai colleghi di maggioranza nella quale manifestano tutto il loro malcontento per le scelte operate nel corso degli anni dal sindaco Giosuè Starita e dalle Amministrazioni che ha guidato. «Abbiamo riscontrato - scrivono gli esponenti di Pd, Cent4ro Comune e Diritti e Libertà - che il piano urbanistico attuativo dell’area portuale di Torre Annunziata, già pronto nel febbraio del 2007, risulta proposto, inspiegabilmente, alla Regione Campania, solo in data 25 febbraio 2012. La proposta è stata inviata alla Regione Campania solo il 4 luglio scorso, con oltre quattro mesi di ritardo. Ma il rilievo raccapricciante - prosegue la missiva - è che da quel giorno nessun componente dell’Amministrazione comunale, né tantomeno il signor sindaco, si è mai interessato al percorso burocratico-amministrativo che la Regione avrebbe dovuto avviare. Tanto è vero che in data 6 novembre 2012, l’ufficio competente della Regione Campania scrive al sindaco per ricordargli che “...come da pregressa corrispondenza risalente ad oltre 6 anni fa, la procedura richiesta risulta essere superata dall’attuale normativa vigente regionale...”». L’opposizione parla esplicitamente di «dilettantismo puro», che di fatto relega la città oplontina «fuori dai circuiti fondamentali per l’approvazione di strumenti urbanistici basilari per immaginare uno sviluppo dignitoso, nella fattispecie della nostra area portuale. Tutto questo sotto gli occhi indifferenti, scellerati, negligenti, vanitosi, insolenti, narcisisti, presuntuosi, del signor sindaco e del suo organo esecutivo. Nel frattempo, sui tavoli politici, ai quali noi siamo completamente assenti, si decide il futuro della Presidenza del Comitato dell’Autorità Portuale di Napoli, sulla destinazione delle risorse finanziarie europee, ad oggi previste solo per gli interventi infrastrutturali per il Porto di Napoli e per il Porto di Castellammare di Stabia». Secondo la minoranza, dunque, il concetto è semplice: se non c’è l’adesione all’Autorità Portuale, sarà difficile ridisegnare lo scalo marittimo torrese, sebbene sia stato già approvato il Piano Portuale che prevede la creazione di un porticciolo turistico in stile Marina di Stabia ed il dragaggio dei fondali, utile ad incentivare il settore della pesca. Questo perché diventerebbe impossibile intercettare i fondi necessari. Nel mirino dell’opposizione finisce poi anche la delibera approvata lo scorso 3 dicembre dall’esecutivo, la n. 125. Il documento fa riferimento all’affidamento in concessione demaniale dell’ex Lido Santa Lucia, un “mostro” di degrado e abbandono che deturpa l’intero litorale oplontino. Nel maggio 2010 il sindaco Starita (al suo primo mandato) revoca la concessione alla Icos Sporting Club di Lecce, che aveva avviato un project financing per il recupero della struttura. Viene avviata una nuova procedura per l’assegnazione in concessione dello stabilimento balneare alle associazioni che operano sul territorio e che abbiano tra gli obiettivi statutari la lotta ed il contrasto alla criminalità. Il bando viene espletato e nel mese di luglio la concessione viene assegnata all’Alilacco SOS Impresa Campania. In oltre due anni e mezzo tutto resta com’era, ed anche il progetto di trasformazione del Lido in un arenile attrezzato con tutti i servizi per i bagnanti viene accantonato. Si arriva così alla contestata delibera del 3 dicembre, nella quale l’Amministrazione emana un atto di indirizzo volto all’affidamento in concessione demaniale marittima dell’ex stabilimento balneare. «Su tutta la vicenda inerente a questa struttura, dovremmo stendere un ennesimo velo pietoso - chiosano i consiglieri di opposizione - Possiamo andare avanti in questo modo? Con quali prospettive future? Con quali risposte ai Cittadini? Noi siamo convinti, ma lo eravamo già prima delle elezioni amministrative ed indipendentemente dai colori politici, che in questo modo non riusciremo a raggiungere alcun fondamentale obiettivo, assumendoci tutti una grossa responsabilità nei confronti della Città e delle future generazioni. Noi non vogliamo divenire complici di un Sindaco incapace e mistificatore della realtà, la cui azione, da anni, è divenuta pregiudizievole per l’intero territorio. E neppure riteniamo si possa andare avanti in questo modo ancora per quattro anni. La città - conclude la lettera - pagherebbe un prezzo troppo alto e si verificherebbe una situazione irreversibile, con rischi altissimi».