A cura della Redazione
I genitori degli alunni del IV Circolo Didattico «Nunziante Cesàro» di Torre Annunziata chiedono l’immediato avvio del servizio di refezione scolastica. Duecentoventiquattro firme a sostegno di una petizione promossa per «l’adozione ad horas di provvedimenti urgenti atti a garantire l’immediato avvio del servizio mensa per le scuole dell’infanzia e primarie presenti sul territorio comunale», recita la documentazione protocollata mercoledì 28 novembre al Comune oplontino, ed indirizzata al sindaco Giosuè Starita, alla giunta e all’assessore alla Pubblica Istruzione Giuseppe Raiola. La vicenda legata alla mensa scolastica ha inizio con la scadenza dell’appalto in capo alla ditta Parmendola di Castellammare di Stabia, a cui il servizio era stato aggiudicato. Il Comune, e per esso il Provveditorato alle Opere Pubbliche di Campania e Molise, ha pubblicato un nuovo bando per l’affidamento del servizio che, però, sarà espletato solo il 18 dicembre prossimo. Il risultato è che a tre mesi dalla partenza del nuovo anno scolastico i bambini non possono usufruire dei pasti nelle loro scuole, e quindi il centro cottura di via Capuozzo resterà ancora chiuso. E’ plausibile supporre che la refezione sarà attivata solo da gennaio 2013. I genitori non ci stanno e denunciano i disservizi patiti. «Vengono compromesse le primarie esigenze di fabbisogno nutrizionale - scrivono - nonché le norme di educazione alimentare, a bambini che in tenera età (fino a 3 anni) devono permanere fino alle 13,30 all’interno della struttura scolastica senza il godimento del pasto principale, di norma servito entro le ore 12». La proposta avanzata dai firmatari della petizione è quella di procedere all’assegnazione temporanea del servizio «alla prima impresa non aggiudicataria in graduatoria (quella relativa al bando precedente, ndr)», o tramite «manifestazione di pubblico interesse estesa, ad esempio, agli assuntori aggiudicatari di pari servizio mensa presso i Comuni limitrofi e circostanti (Pompei, Torre del Greco, Trecase)». Inoltre, i genitori chiedono all’Ente oplontino una maggiore e costante informazione sulla problematica ed «il rimborso immediato dei crediti depositati sulle card abilitate, per la precedente gestione, alla prenotazione giornaliera dei pasti». Insomma, un vero e proprio scontro tra l’Amministrazione ed i genitori che, giustamente, reclamano il diritto ad usufruire del servizio per il quale continuano a pagare. «In caso di mancato avvio del servizio in tempi brevissimi - conclude la nota - e in assenza di un formale riscontro da parte del Comune, ritenendoci danneggiati dall’interruzione di un pubblico servizio, ci riserviamo di dar seguito alle vie legali, civili e penali per la valutazione di eventuali danni causati alla collettività». Interpellato sulla questione, l’assessore Raiola smorza sul nascere qualsiasi ipotesi alternativa, che possa nell’immediato risolvere la problematica. «I genitori devono pazientare. L’Amministrazione non può adottare soluzioni alternative, dal momento che c’è una gara d’appalto in itinere affidata alla Prefettura. Ogni altro provvedimento risulterebbe contrario alla legge. Capisco le loro lamentele, tuttavia occorre attendere per forza di cose il 18 dicembre». d.g.