A cura della Redazione
L’Oplonti Multiservizi SpA, la società mista pubblico-privato (51 per cento di proprietà del Comune di Torre Annunziata) che gestisce i servizi di igiene urbana, pulizia di edifici pubblici, verde pubblico e sosta a pagamento sul territorio torrese, sarà presto messa in liquidazione. E’ questa la volontà oramai dichiarata dell’Amministrazione comunale, che entro il mese di novembre porterà all’attenzione del Consiglio Comunale la delibera che decreterà la fine della società costituita nell’aprile del 2003, che andava a sostituire l’Oplonti Multiservizi srl, a completo capitale pubblico. Una decisione assunta dai capigruppo di maggioranza e condannata categoricamente dai 112 lavoratori attualmente in servizio, in quanto, secondo i rappresentanti sindacali «viene negato il confronto sindacale su prerogative a tutela dei lavoratori, che andrebbero affrontate con un tavolo di concertazione permanente, già prima di predisporre qualsiasi indirizzo politico e qualsiasi atto». E’ questo il motivo che ha indotto i sindacati a chiedere al sindaco Giosuè Starita un incontro alla presenza di tutte le forze politiche in Consiglio comunale, respingendo, nel contempo, qualsiasi iniziativa politica indirizzata alla privatizzazione dei servizi. Indubbiamente una patata bollente nelle mani dell’Amministrazione comunale. Ci sono altre strade da percorrere che non portino esclusivamente alla privatizzazione del servizio? L’articolo 4 del decreto sulla spending review (decreto-legge n. 95 del 2012) emanato dal Governo Monti, ha introdotto una nuova disciplina delle società pubbliche attraverso la riorganizzazione, la messa in liquidazione o la privatizzazione delle stesse. La legge dispone che le società controllate direttamente e indirettamente dalle pubbliche amministrazioni, e che non svolgano un pubblico servizio, devono procedere alternativamente o allo scioglimento entro il 31 dicembre 2013, oppure alla privatizzazione entro il 30 giugno 2013, attraverso l’alienazione, con procedure di evidenza pubblica, dell’intera partecipazione detenuta dalla pubblica amministrazione alla data di entrata in vigore del decreto ed alla contestuale riassegnazione senza gara del servizio per cinque anni, non rinnovabili, a decorrere dal 1 gennaio 2014. Quindi, oltre allo scioglimento della società, il Comune potrebbe in teoria mettere in vendita la sua quota azionaria, riaffidando l’appalto al nuovo soggetto giuridico. Ma per fare ciò avrebbe dovuto quantificare il suo debito nei confronti della Multiservizi, cosa che non è mai avvenuta. Lo farebbe adesso? Una cosa è certa, però. Il contratto tra il comune di Torre Annunziata e l’Oplonti Multiservizi è scaduto il 31 dicembre 2011. L’Amministrazione comunale ne ha prorogato la scadenza di sei mesi, fino al 30 giugno 2012, per poi proseguire con un riaffidamento diretto del servizio per ulteriori sei mesi, con scadenza il 31 dicembre 2012. Oltre questa data non si può andare. E allora la domanda che ci si pone è: con la liquidazione della società e l’indizione di una nuova gara per l’affidamento a privati dei servizi di igiene urbana e pulizia degli uffici (con la delibera n. 87 del 2011 sulla ricognizione delle società partecipate del Comune, la Giunta decise di procedere separatamente per i servizi relativi al verde pubblico e alla sosta a pagamento), si è in grado di assicurare alla collettività lo svolgimento dei servizi per il 1 gennaio 2013? Sicuramente no, e allora come si procederà? Con un ulteriore riaffidamento diretto del servizio? Senza contare che al 31 dicembre 2012 scade anche il contratto di comodato d’uso degli automezzi di proprietà del Comune alla società Oplonti Multiservizi. Intanto, i lavoratori sono in fermento. E’ vero che non sarebbe a rischio il loro posto di lavoro, perché verrebbero in ogni caso assunti dalla società che si aggiudicherebbe il nuovo appalto, ma intravedono nel loro futuro meno certezze di prima. E in tutto questo baillame c’è, però, anche una buona notizia: nel mese di ottobre 2012 la raccolta differenziata ha raggiunto la quota del 69 per cento, un dato tra i più alti dei Comuni della provincia di Napoli. ANTONIO GAGLIARDI