A cura della Redazione
Un´aula del ricordo. E´ quella del laboratorio linguistico e multimediale del Liceo "Pitagora" di Torre Annunziata, intitolato a Luigi Cafiero, a distanza di trent´anni dalla sua morte. Lo studente, che frequentava proprio la scuola oplontina, fu ucciso dalla camorra il 21 aprile 1982. Aveva 20 anni. Un errore di persona gli costò la vita. Due killer gli spararono contro ben undici colpi di pistola, uccidendolo. Nell´agguato fu ferita da cinque proiettili anche la fidanzata, Annamaria Tempestoso, che si trovava con lui in auto in via Andolfi. "Sei Antonio?", gli chiesero i sicari, e senza neanche attendere la risposta cominciarono a sparare. Un omicidio a sangue freddo, in perfetto stile camorristico, che strappò alla vita un giovane pieno di speranze e di sogni. Tra questi, c´era quello di diventare carabiniere. E aveva chiesto al maresciallo Luigi D´Alessio, in servizio proprio a Torre Annunziata, di spiegargli quali documenti occorressero per partecipare al concorso. D´Alessio venne ucciso pochi mesi prima (l´8 gennaio 1982) nel corso di un conflitto a fuoco con alcuni malviventi. Morì, in quell´occasione, anche Rosa Visone, 16 anni, colpita da proiettili vaganti nella sparatoria. "Potranno recidere tutti i fiori, ma non fermeranno la primavera!". I versi di Pablo Neruda sono incisi sulla targa posta all´esterno dell´aula multimediale dell´Istituto di via Tagliamonte, scoperta oggi nel corso della cerimonia alla quale erano presenti il fratello di Luigi, Liberato, con tutta la sua famiglia, il padre di Annamaria, Francesco, il sindaco Giosuè Starita, i rappresentanti di carabinieri, guardia di finanza e polizia, il dirigente scolastico del "Pitagora", Benito Capossela, e il suo predecessore, la professoressa Maria Ortello. Ed è stata quest´ultima a ricordare, per prima, Luigi. "Era un ragazzo buono, semplice ed umile - ha detto la preside Ortello -. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e di essere la sua insegnante per un anno solo, purtroppo. Non meritava quello che gli è successo. Era sempre pronto ad aiutare i compagni di classe. Una persona straordinaria. Spero vivamente che il Ministero dell´Istruzione accolga la richiesta di conferirgli il diploma di maturità alla memoria - prosegue la professoressa -. Sarebbe giusto soprattutto per fare capire ai giovani che lo Stato c´è e non li abbandona". Commovente e toccante il discorso di Liberato. "La morte di Luigi è una ferita che non si rimarginerà mai. Torre Annunziata ha purtroppo visto morire tanti innocenti per mano della camorra. Mio fratello, Rosa Visone, Raffaele Pastore, Luigi Staiano, Giuseppe Veropalmbo, Andrea Marchese. A casa abbiamo una stanza in cui conservo tutti i ritagli di giornale e gli oggetti che appartenevano a mio fratello, che donerò alla scuola e verranno custoditi in quest´aula. Questa iniziativa permetterà ai giovani di conoscere la storia di Luigi, che prima ignoravano. Il ricordo è l´unica cosa che ci resta di lui, così come Annamaria, la fidanzata di allora, alla quale siamo molto legati. Anche mio nipote si chiama Luigi. Quando diventerà grande, e chiederà alla madre perché gli è stato dato proprio quel nome, potrà sapere chi era veramente Luigi". "La capacità del ricordo aiuta la comunità ad arricchirsi di una maggiore forza - ha spiegato il sindaco Starita -. Luigi Cafiero, e come lui tanti altri innocenti caduti per mano della camorra, ha avuto la sfortuna di vivere in un periodo in cui, per troppo tempo, a Torre Annunziata, pezzi della società civile avevano rapporti con la malavita. Ora c´è, invece, più maturità ed un impegno diverso nell´affrontare questa piaga. Condividere la sofferenza dei familiari, come quest´oggi, aiuta anche ad alleviarla. Ed è bello che i giovani abbiano voglia di ricordare. E´ su di loro che si fonda il futuro della nostra comunità e su un rapporto sinergico tra i ragazzi, gli educatori, la scuola e le Istituzioni". In ultimo, ha preso la parola Claudia, studentessa del terzo anno, che, insieme ad altri suoi compagni, ha avviato il progetto sulla legalità all´interno dell´Istituto scolastico. "La maggior parte di noi non conosceva la storia di Luigi - ha affermato Claudia -. Per questo abbiamo deciso, insieme al preside Capossela, di intitolargli l´aula multimediale del Liceo. Luigi era uno studente della nostra scuola, uno di noi". DOMENICO GAGLIARDI