A cura della Redazione
Un´importante vittoria per i movimenti a sostegno della pubblicizzazione dell´acqua. La Sezione Prima del Tar Campania ha accolto il ricorso presentato dall´associazione Federconsumatori Campania-Federazione regionale, consumatori, utenti e dal Comune di Viscano contro l´Ente d´Ambito Sarnese-Vesuviano, sull´aumento delle tariffe relative al servizio idrico integrato. L´Ato 3 Campania, che consorzia ben 76 Comuni tra cui anche quello di Torre Annunziata, ha come soggetto gestore delle rete idrica la GORI SpA. Nell´agosto 2011 (delibera n. 5), l´Assemblea approvò gli aggiornamenti tariffari per l´anno 2011, già in corso. In quell´occasione, anche il Comune di Torre Annunziata votò a favore degli incrementi. Secondo i ricorrenti, sarebbe stato violato il principio della irretroattività. In sostanza, non si potevano aumentare le tariffe se non a partire dall´anno successivo. Tuttavia, scrivono i giudici amministrativi, «l’imposizione in corso di esercizio finanziario è consentita da una speciale previsione normativa (articolo 1, comma 169, della legge n. 296 del 2006), la quale, riprendendo una previsione introdotta dall’articolo 53 del Decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446, allinea il termine ultimo utile alla data fissata da norme statali per la deliberazione del bilancio di previsione. Ed invero ove le deliberazioni concernenti le determinazione tariffarie sono approvate successivamente all´inizio dell´esercizio ma entro il termine innanzi indicato, “hanno effetto dal 1º gennaio dell´anno di riferimento”. Alle Autorità d´Ambito devono ritenersi applicabili le norme comuni in materia d´ordinamento degli enti locali, ex d. lgs. 267/00, incluso quanto stabilito dall´art. 151, I comma, per cui essi deliberano entro il 31 dicembre il bilancio di previsione per l´anno successivo. Termine che, secondo la stessa disposizione, può essere differito con decreto ministeriale: e, in effetti, per il 2011 tale termine è stato posposto al 31 agosto (d.m. 30 giugno 2011), con conseguente tempestività della fissazione degli aumenti tariffari per l’anno 2011». Il TAR puntualizza, però, che l´aumento delle tariffe può avvenire in presenza di ragioni contabili motivate. Nel caso specifico, «l’aumento - si legge nella sentenza - viene giustificato da un lato sulla scorta della proiezione dei disavanzi delle annualità pregresse (al precipuo fine di evitare l’accumulo dei mancati ricavi necessari all’equilibrio di bilancio) e, dall’altro, come misura provvisoria di graduale allineamento rispetto ai nuovi valori previsti nell’ambito del procedimento (tutt’ora in corso) di revisione straordinaria del Piano d’Ambito. È pertanto evidente che, al di là della dubbia legittimità dell’inserimento di singole voci (quale il costo di gestione della struttura e la remunerazione del capitale investito), il quadro motivazionale a supporto dell’adeguamento tariffario, costituendo il frutto di una istruttoria sommaria e incongruente, non appare soddisfacente, anche in prospettiva di un eventuale riesercizio del potere di determinazione tariffaria», concludono i giudici. Che, dunque, accolgono il ricorso annnullando, di fatto, la delibera che prevedeva i rincari. «E´ una vittoria dei consumatori e del popolo che, lo scorso giugno, votò con larga maggioranza a favore della pubblicizzazione dell´acqua - afferma Salvatore Civaro, segretario dei Comunisti Italiani-Federazione di Sinistra di Torre Annunziata -. I cittadini sono stati finalmente tutelati. Il Comune di Torre Annunziata non ha fatto nulla per evitare gli aumenti. Anzi, ha votato a favore. Ad aprile, inoltre, è stato fatto un ulteriore passo in avanti in Campania. A Napoli - prosegue Civaro -, con la delibera del Consiglio di Amministrazione per la trasformazione dell’ARIN da Società di capitali ad Azienda Speciale, è stata ottenuta una vittoria globale di tutti i comitati e dei sostenitori della gestione pubblica del servizio idrico».