A cura della Redazione
Giustizia e informazione. Due mondi che una teoria di pensiero, sempre più ramificatasi negli ultimi anni nel nostro paese, vuole in forte conflitto tra loro. Giustizia e informazione, invece, rappresentano la sintesi perfetta per descrivere un uomo immenso che da ieri non c’è più: Vincenzo Maria Albano. Stroncato da un male incurabile, l’ex Magistrato di Cassazione, infatti, non ricopriva solo la carica di Presidente del Tribunale di Torre Annunziata, ma anche quella di consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Campania. Il suo incarico al palazzo di giustizia oplontino fu dettato, nel 2008, da una fase di emergenza gestionale molto seria, susseguente ai gravi casi di illegalità riscontrati nel tribunale torrese. Occorreva l’opera di un uomo di valore dotato di coraggio, fermezza e decisione. E Vincenzo Albano aveva dimostrato negli incarichi precedenti, e confermato poi sul campo a Torre, la bontà di quella scelta. Della sua sensibilità e della sua vastissima cultura ne ha beneficiato anche il mondo dell’informazione. Iscritto all’Albo dei Giornalisti Pubblicisti, rivestiva la carica di consigliere regionale e presidente della commissione per la revisione dello stesso Albo. La conoscenza delle problematiche e delle esigenze del settore, ma anche la sua estrema disponibilità, avevano fatto sì che i rapporti tra la stampa e l’istituzione giudiziaria torrese migliorassero in misura molto sensibile. Negli ultimi mesi, nonostante le sue precarie condizioni fisiche, accoglieva con il consueto entusiasmo tutti gli inviti che gli venivano rivolti per presenziare alle manifestazioni dove si promuoveva la cultura della legalità. Lo scorso 25 settembre era intervenuto all’incontro con gli studenti delle superiori che al Liceo Pitagora di Torre Annunziata ricordavano il giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla camorra nello stesso giorno di ventisei anni fa. Il 16 dicembre, avrebbe dovuto partecipare alla terza giornata di dibattiti sulla Costituzione all´Istituto Pantaleo di Torre del Greco. Ma non ce l’ha fatta.