A cura della Redazione
Continuano le diatribe istituzionali per la ricerca di una soluzione immediata della crisi rifiuti partenopea. Questa volta, a contribuire ad attaccare le ipotetiche scelte del presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, rivolte ad un probabile utilizzo delle discariche di San Tammaro (CE), a fronte della grave crisi in atto, è il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, che senza mezzi termini ha dichiarato che Caldoro farebbe bene a rivolgere l´attenzione alle cave di Terzigno, in particolar modo alla Sari che sarebbe ancora in grado, secondo i suoi conti, di ospitare 35 mila tonnellate di rifiuti. L´asserzione di Zinzi, come era prevedibile, ha fatto stizzire non poco i Comitati in lotta per il territorio che da alcune settimane sono ritornati in campo contro un ipotetica presa in considerazione di modifica del decreto che annulla di fatto la scelta dell´apertura di Cava Vitiello come seconda discarica del Vesuvio. I vari esponenti dei Comitati hanno manifestato tutta la loro indignazione soprattutto tramite i classici "post" di Facebook sui vari gruppi nati per far fronte al problema, e sensibilizzazione il popolo di internet. Logicamente, chi combatte assiduamenente per la salvaguardia del proprio territorio chiede, e si spera che venga fatto anche in sede istituzionale, che il presidente Zenzi, invece di inveire e sparare a zero, sarebbe il caso che accolga le 50 mila tonnellate di rifiuti putrescenti sversati "illegalmente" (sui quali la Magistratura di Nola, informata dei fatti, non ha ancora fornito alcuna risposta) durante l´estate 2010 presso la Cava Sari, conseguentemente ai lavori di bonifica del "panettone" di Lo Uttaro, discarica posta in provincia di Caserta. V. M.