A cura della Redazione
Si parla ancora di lui. Paolo Forestiero, classe ‘85. Non c’è bisogno di presentazioni. La sua carriera è nota a chiunque. Il giovane campione è riuscito in poco tempo a sfondare nel mondo dei coiffeur. Il ragazzo dal look ben curato, capelli alla moda, è stato per la seconda volta chiamato nello staff sanremese per curare l’immagine degli artisti in gara. «Non ci si abitua mai - afferma Paolo -. L’aria che si respira a Sanremo è unica. Ogni volta che varchi l’ingresso del teatro Ariston le gambe tremano. Inserirti in quel mondo di vip, essere a contatto con i grandi della musica italiana, parlarci, è un’emozione sempre più forte. Di certo non c’è stato tempo di realizzare la situazione, il lavoro da svolgere era davvero tanto». Un continuo tour de force che iniziava alle nove di mattina e terminava a fine serata, visto che Paolo ha dovuto lavorare anche per la trasmissione della “Vita in diretta”. Un lavoro sì faticoso, ma ben svolto dalla sua equipe. Insieme a lui, infatti, hanno lavorato altri professionisti. Luigi Forestiero, padre di Paolo, Federico Donnarumma, Luigi Galluccio, Roberto Castiello. Tutti “maestri” del look. «Il nostro team - sostiene - è stato sempre unito ed è riuscito a creare degli stili pazzeschi. Si vedano quello della Tatangelo, che ho curato personalmente, o di Checco dei Modà». Ma il fiore all’occhiello di Paolo è stato lui, il vincitore. Roberto Vecchioni, un uomo d’altri tempi. «Un artista - dice - con cui ho avuto il piacere di chiacchierare della “nostra amata Inter”. Ricordo che il secondo giorno di gara io continuavo a chiamarlo maestro. Lui mi guardò e mi disse: “Paoluccio basta con questo maestro, chiamami Roberto”. Un uomo umile e davvero sensibile. Difatti il suo testo, insieme a quello dei Modà, era tra i preferiti dietro le quinte. Lo staff sosteneva i Modà, io perché legato a quell’insegnante di vita, ho tifato per lui fin dalla prima serata». Sembrerà un caso, ma Paolo Forestiero è stato un portafortuna per i suoi artisti. Sì, perché nelle sue due presenze a Sanremo ha curato il look di Arisa, Marco Carta e, quest’anno, Vecchioni. Tutti vincitori della kermesse canora. Queste esperienze gli hanno consentito di conoscere non soltanto i vip ma anche i retroscena di uno show nazionale di grande rilievo. «Ho stretto amicizia con Morandi e sua figlia Marianna, la quale è stata sempre presente. Gianni lo ricordo con affetto, perché era sempre agitato ogni volta che entrava in scena. Chiambretti, anche lui onnipresente, è come lo si vede in tv, simpatico anche nella vita reale. Con lui abbiamo, per così dire, “sparlato” delle due presentatrici, Belèn e Elisabetta Canalis, e di Benigni. Secondo Piero, Benigni ha un modo di esprimersi a “macchinetta”, parla troppo veloce e non sempre si riesce a seguirlo». Il giovane torrese, però, ha avuto modo di conoscere e vedere da vicino la bellezza femminile per eccellenza. Non soltanto Belèn Rodriguez e Elisabetta Canalis (a suo dire spicca di più quella dell’argentina), ma qui si parla di femminilità allo stato puro. La Monica Bellucci. «Quando è arrivata lei - prosegue Paolo - il teatro e le quinte sono andati in tilt. Si sono bloccati tutti. Cantanti, showman, parrucchieri e truccatori. E’ una dea. La sensualità fatta persona. Un suo sorriso ha illuminato il volto di tutti gli uomini presenti». Di certo, in questa edizione di Sanremo non sono mancati gli ospiti d’eccezione. Tanti e tutti bravi. Ma quello che ha colpito maggiormente Paolo è Andy Garcia. «Io sono sempre stato un suo fan. Conoscendo un po’ d’inglese sono riuscito a chiacchierare con lui. Quando ha saputo che ero meridionale è stato contento, perché lui ama l’Italia, ma quella del Sud. Lo stesso effetto lo ha avuto Luca Barbarossa, che è rimasto stupito dalla mia giovane età». Sarà ancora giovane Paolo, ma ha l’esperienza giusta per confrontare le due edizioni a cui ha partecipato. «Quest’anno, credo che il livello artistico dei cantanti sia stato superiore rispetto a due anni fa, ma la conduzione ha riscontrato molte critiche dietro le quinte. A ognuno il suo mestiere, si dice. E sono d’accordo. Le due donne, Belèn ed Elisabetta hanno creato più caos, perché entrambe volevano un determinato look, entrambe un po’ snob». La vera novità è stata, però, senz’altro la presenza di Luca e Paolo, le “iene”, che hanno dato vitalità ed allegria a questo Sanremo. «Sono eccezionali - dice Paolo -, il loro show continuava con noi. Usciti dal palco i testi erano ripetuti e continuati. Un retroscena da immortalare. La canzone “Ti sputtanerò” era quella più canticchiata dietro le quinte». Attraverso questo racconto anche noi ci siamo sentiti per un attimo tra le quinte di Sanremo. In fondo la scrittura è anche questo. Paolo intanto continuerà la sua scalata al successo. Sanremo non sarà di certo l’ultima tappa. ENZA PERNA (Dal settimanale TorreSette del 25 febbraio 2011)