A cura della Redazione
Il collettore di Torre Annunziata sarà finalmente allacciato all’impianto di depurazione di Foce Sarno. Dopo 38 anni di scarichi fognari a mare attraverso ventidue “bocche” distribuite sul litorale torrese, e dopo numerosi tentativi di fare entrare in funzione il collettore sin dal 2003, l’incontro in Prefettura di mercoledì scorso ha posto la parola fine ad una vicenda che si protraeva sin dal 1973, anno dell’epidemia colerica. Molti gli attori seduti intorno al tavolo: Regione, Provincia, Anas, Autorità di Bacino, Comuni del Sarno. E tutti con un unico obiettivo, rendere finalmente funzionante ed operativo il collettore fognario, collegandolo al depuratore di Castellammare di Stabia. La fumata bianca porterà in breve tempo al raggiungimento di tre importanti obiettivi: la posa in opera del ponte di via Sepolcri, la fine dello sversamento in mare dei liquami fognari, lo stop agli allagamenti di alcune importanti strade di Torre Annunziata, come via Roma, corso Umberto, via Terragneta. L’incontro di mercoledì ha sancito che entro due mesi il collettore entrerà in funzione e questo permetterà all’Anas di installare il ponte di via Sepolcri. Secondo una stima realistica, il tutto dovrebbe avvenire entro il mese di aprile o al massimo entro la metà di maggio di quest’anno. Ma la notizia più bella è che finalmente questa estate potremo contare su un mare più pulito e, forse, balneabile. L’operazione di allacciamento del collettore al depuratore sarà seguita direttamente dall’Autorità di Bacino del fiume Sarno, alle dirette dipendenze del generale Roberto Iucci. Le Autostrade Meridionali concorreranno alle spese per la pulizia e la manutenzione del collettore. Ad anticipare la notizia dell’appuntamento in Prefettura era stato lo stesso ingegnere Bruno Orrico, capo dell’Ufficio Tecnico del comune di Torre Annunziata, nonché già braccio destro del commissario Iucci, nell’incontro di lunedì 21 febbraio al Circolo dei Professionisti organizzato dall’associazione spontanea di cittadini “La Barca dei Saperi” coordinata da Michele Del Gaudio. «Il collettore poteva entrare in funzione già nel 2003 - ha affermato Orrico - perché l’impianto di depurazione fisico-chimico aveva superato brillantemente la fase del collaudo. Se allora si fosse allacciato il collettore all’impianto di depurazione, il tunnel all’uscita del casello autostradale di Torre Sud non si sarebbe mai allagato e l’automobilista napoletano non sarebbe mai morto per annegamento. Inoltre, non ci sarebbe stato alcun problema per la messa in opera del ponte di via Sepolcri». E, invece, l’autorizzazione non fu mai data perché si optò per la trasformazione dell’impianto di depurazione da fisico-chimico in biologico. «Nell’ottobre del 2008 - ha continuato Orrico - con la messa in funzione dell’impianto biologico si tentò di nuovo di allacciare il collettore al depuratore, ma anche questo tentativo risultò vano. Con il nuovo sistema i liquami vengono trasformati in acqua e in fanghi. L’acqua viene riversata direttamente in mare, ma potrebbe servire anche per l’irrigazione dei campi, mentre i fanghi vengono trattati sul posto in un fangodotto». Con l’allacciamento del collettore al depuratore, il vecchio sistema fognario, un tratto del quale attraversa la corsia autostradale ad appena due metri di profondità, verrà definitivamente soppresso e, quindi, non ci sarà più nessun problema per la messa in opera del ponte ad un’altezza dal suolo di 5 metri e 80 centimetri. Ma il vantaggio derivante dall’entrata in funzione del collettore fognario, che avrà una portata pari a 15 metri cubi al secondo, sarà anche quello di evitare futuri allagamenti in città ogni qualvolta che imperversa un temporale. Dopo circa quarant’anni, con l’opera congiunta del disinquinamento del fiume Sarno, abbiamo molte probabilità di vedere finalmente le acque del nostro litorale ritornare ad essere balneabili, con un grande vantaggio per l’economia locale. ANTONIO GAGLIARDI (dal periodico TorreSette del 25/3/2011)