A cura della Redazione
Oramai sembra che tutte le speranze nate in seguito alle lotte di queste settimane, contro l´apertura della seconda discarica del Vesuvio, cava Vitiello, siano andate svanite. Ieri, in seguito ad un incontro tra gli esponenti del PdL, si è arrivati alla decisione che confermerebbe la prossima apertura della seconda discarica del Vesuvio, dopo l´esaurimento della cava ex Sari. La notizia ha letteralmente sconvolto i popoli in lotta. Incredulità e sconforto si leggono nei volti stanchi e afflitti di quanti ancora credevano in una speranza vaga che fosse possibile modificare la scellerata legge 123 che prevede che il Parco Nazionale del Vesuvio diventi la più grande pattumiera d´Europa. Ciò per far fronte a ben 15 anni di insolvenze e crisi mai risolte. Le conseguenze alla notizia sono state tragiche. Il sindaco di Boscoreale, GEnnaro Langella, si dimette dal PdL, a Terzigno scoppia una vera e propria rivolta cittadina, a Boscoreale la situazione non è da meno. Migliaia di persone hanno raggiunto la rotonda di via Panoramica dove hanno nuovamente innalzato le barricate. In serata è scoppiata la rivolta. Dopo le provocazioni sono iniziate le sassaiole ai danni delle forze dell´ordine che avevano creato un blocco all´imboccatura di via Zabatta. A ciò è seguita una prima carica delle stesse forze di polizia, conclusasi con un nulla di fatto. Nel frattempo, in un clima di vera guerriglia e nel buio totale che ad intermittenza calava sulla rotonda, gli attacchi sono diventati sempre più intensi. Alle sassaiole, le forze dell´ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni causando l´intossicazione di centinaia di manifestanti postisi nelle stradine laterali per non essere coinvolti in ciò che stava diventando pura follia. A risposta, i più agguerriti rispondevano con il lancio di grosse bombe carta e di alcune molotov. Gli scontri si sono sedati solo alle prime luci dell´alba quando oramai la stanchezza della notte trascorsa aveva preso il sopravvento negli animi dei manifestanti e delle stesse forze di polizia. Dalla voce di coloro che in questi giorni si sono battuti, pacificamente, si alza la volontà di non rassegnarsi a tale decisione. V.M.