A cura della Redazione
Dovevano rappresentare il fiore all’occhiello dell’Amministrazione comunale e lo sviluppo della zona adiacente lo stadio comunale Giraud. Dovevano creare nuova occupazione. Avrebbero dovuto portare, con la loro vendita, nuova linfa nelle casse comunali. E invece nulla di ciò è accaduto. Ci troviamo, così, di fronte ad una delle tante cattedrali nel deserto, frutto dell’inefficienza delle amministrazioni pubbliche. Parliamo del centro commerciale di via Tagliamonte, diciotto box commerciali realizzati dal comune oplontino e solo da qualche anno ultimati per essere venduti. L’intenzione dell’Amministrazione comunale era quella di ricavarne dalla vendita circa 2 milioni e mezzo di euro. Nell’aprile dell’anno scorso la giunta Starita approvò una delibera che affidò all’Istituto Autonomo Case Popolari il compito di vendere i diciotto box. Una decisione volta ad incoraggiare i commercianti torresi ad intraprendere un’attività sul territorio, sfruttando locali nuovi e situati in una zona strategica, considerata anche la vicinanza con la città di Torre del Greco. La galleria commerciale è composta da quindici box di circa 48 metri quadrati (prezzo d’acquisto a base d’asta 115 mila euro), e da tre box di 77 metri quadrati, per un costo individuale di 186 mila euro. La prima asta, però, andò quasi deserta; solo per tre locali si ebbe un’offerta di acquisto, che tuttavia, non si è mai concretizzata. Colpa della crisi economica in atto, si disse, o forse più realisticamente perché il prezzo d’acquisto veniva considerato troppo alto dai potenziali acquirenti. Nel novembre del 2009 parte la seconda gara. Questa volta, a differenza della prima, l’asta è al ribasso, per una percentuale massima dell’1,5 per cento. Si stabilisce, inoltre, che il pagamento del corrispettivo di vendita poteva essere versato per il 30 per cento in contanti al momento della stipula dell’atto, ed il restante 70 per cento in 120 rate mensili (10 anni), gravate da interessi legali e dalle relative garanzie. Tutto inutile, nessuno mai presentò una richiesta di acquisto. Di fronte a questi insuccessi, l’unico tentativo per aprire le serrande dei diciotto locali era quello di darli in fitto, pur con le dovute garanzie. Ebbene, di questa proposta se ne sta parlando da circa otto mesi, ma finora nulla è stato fatto. “A giorni dovrebbe essere pronto finalmente il bando - assicura l’assessore al Patrimonio, Michele Cuomo - e speriamo che questa volta ci sia un interesse concreto da parte di nuovi imprenditori. Abbiamo fissato a 7 euro a metro quadrato, più l’Iva, il canone di locazione dei diciotto box commerciali”. Intanto, la struttura commerciale è nell’abbandono più assoluto. Ovunque erbacce e sporcizia, scritte sulle pareti dei negozi, atti di vandalismo. Una situazione comune a tutte le opere pubbliche realizzate ma non adeguatamente sorvegliate. Allora, quanto prima i locali saranno dati in fitto, tanto meglio sarà per il Comune, vista l’inadeguetezza conclamata nella gestione diretta del suo patrimonio. Un´idea sarebbe quella di indire un bando per l´assegnazione in comodato d´uso per cinque anni dei 18 box commerciali, rivolto a giovani imprenditori, e premiare le migliori proposte pervenute. Così si raggiungerebbero due obiettivi: aiutare i giovani ad entrare nel mondo del lavoro e riqualificare una zona attualmente ricettacolo di rifiuti di ogni genere.