A cura della Redazione
Quest’anno la traversata a nuoto in onore di Giancarlo Volpato è stata interrotta a metà percorso dalle autorità marittime per il rischio di burrasca. Il traguardo era oramai visibile, ma questo non ha minimamente svilito lo spirito e il senso della manifestazione. Voglio anzi esprimere la mia soddisfazione e, consentitemi, anche il mio orgoglio, per aver potuto prendere parte ad un evento che ha segnato in modo indelebile la mia vita. Sono stato coinvolto da persone che, immediatamente, hanno voluto esprimere solidarietà e vicinanza alla mia battaglia che è anche la loro da molto tempo: garantire tutela, sostegno ed inclusione nella società a tutte quelle centinaia di migliaia di persone che soffrono a causa di una patologia che gli impedisce di vivere in maniera autonoma e autosufficente. La burocrazia rende spesso impossibile l’accesso a quelle misure di tutela e di sostegno che invece, spesso, sono previste nella nostra legislazione, mortificando il disabile e rendendo la vita impossibile anche ai familiari. In questi giorni intensi ho potuto conoscere, grazie a Gianluca Di Venanzo, Fabio De Zottis e a John Kirwan, grande giocatore di rugby degli All Blacks, tante persone straordinarie, fra queste di certo rimarranno nel mio cuore Pino Pinna, un ragazzo rimasto paralizzato, come Gianca, nel corso di una partita di rugby. Pino è circondato dall’amore della famiglia, della fidanzata e degli amici, non certo dal sostegno delle istituzioni che, anzi, da 10 anni ormai, nonostante le gravi condizioni in cui versa, non sono stati in grado di garantirgli neanche quegli esami diagnostici, per esempio ai reni, fondamentali per una persona costretta da così tanto tempo all’immobilità. Insieme a me a trovare Pino c’era il Prof. Menarini, uomo di straordinaria umanità e competenza, presenza storica della manifestazione “Io nuoto per Gianca”, che ha potuto constatare di persona le difficoltà in cui si trova a vivere Pino. La nostra battaglia è anche per Pino, perché possa ottenere sostegno medico ma anche morale, perché la qualità della sua vita possa migliorare da tutti i punti di vista. Il Prof. Menarini per me è un esempio di vera eccellenza, per lo spirito con il quale contribuisce attivamente al miglioramento della qualità della vita delle persone disabili, per la sensibilità e la comprensione dei problemi e delle barriere, non solo architettoniche, che si frappongono tra noi e una vita cosiddetta “normale”. E Andrea Stella, non solo per il suo contributo ma anche e soprattutto per lo spirito con il quale sostiene costruttivamente la battaglia a favore dei disabili. Non è stata una coincidenza ma sono state le nostre anime che hanno voluto farci incontrare, ho due desideri, prego affinché si realizzino: di servire il Prossimo in una Missione e fare il giro del mondo in barca a vela. Vorrei concludere con due parole sul giro del mondo a nuoto, l’iniziativa che tento con entusiasmo a portare avanti: Innanzitutto voglio ricordarvi che il prossimo 18 settembre effettuerò la seconda tappa, dopo la traversata nel mare di Galilea dello scorso maggio, da Capodistria a Muggia di 12 miglia, spero sarete in tanti ad attendermi al Circolo Canottieri Pullino di Muggia. John Kirwan, dopo che gli ho riferito che il giro prevede anche una tappa in Australia, nella regione del Queensland nei pressi di Elliott Heads, ha voluto assicurarmi il suo sostegno, durante i campionati mondiali di rugby, per organizzare un’ ulteriore tappa nel corso del mese di settembre del 2011 in Nuova Zelanda. E’ un sogno, ma i sogni trascinano il mondo! SALVATORE CIMMINO