A cura della Redazione
La città si mobilita per per dire NO alla camorra. Dopo le minacce “spedite” al Procuratore aggiunto Raffaele Marino (nella foto), sette proiettili indirizzati al magistrato e alla sua scorta, i cittadini sono pronti a scendere in strada e a far valere quei principi di libertà e legalità che, ogni giorno, vedono impegnati nella loro difesa gli uomini della Legge: dai magistrati alle forze dell’ordine. La vicenda ha suscitato nelle coscienze dei torresi un moto di ribellione senza precedenti. Una decisa e ferma opposizione a logiche di vita sbagliate come possono essere quelle diffuse dalla criminalità organizzata. E così, attraverso il web e gli organi di informazione, sono nati gruppi spontanei di individui pronti a testimoniare la loro solidarietà nei confronti di Marino e degli agenti della sua scorta. “Liberi di volare” è la manifestazione organizzata per domenica 25 aprile dinanzi al Tribunale oplontino. Ci sono state già migliaia di adesioni. E la data non è casuale. Il 25 aprile, infatti si celebra la Liberazione dal nazi-fascismo. A distanza di 65 anni da quell’evento che cambiò le sorti di un’Italia sprofondata nel baratro della guerra, è forte più che mai la necessità di combattere per un’altra Liberazione. Questa volta, però, dal giogo opprimente della camorra. Appuntamento alle ore 10, dunque, davanti alla struttura giudiziaria oplontina. Autorità e semplici cittadini saranno uniti per diffondere un messaggio di speranza, intriso della voglia di lottare e di non arrendersi alle spietate logiche criminali che per troppo tempo hanno pervaso il modus vivendi della collettività. Qualcosa sta cambiando, spira un vento del tutto nuovo. Testimonianza ne è anche la coraggiosa scelta di “Garibaldi”, l’imprenditore che ha denunciato i suoi estorsori e che ora è costretto a condurre una vita blindata a causa del suo “eroico” gesto. Ed è per lui, per il Procuratore Marino, per gli uomini della sua scorta, per il lavoro delle forze dell’ordine, che i torresi sono pronti a dire “basta!”, “non ne possiamo più della camorra!”. LA REDAZIONE