A cura della Redazione
E´ stato un sabato davvero speciale, quello appena trascorso, per tantissimi cittadini dei comuni vesuviani. La protesta contro l´apertura di ben due discariche (di cui una già attiva) proprio all´interno del Parco Nazionale del Vesuvio, ha raggiunto il suo apice con l´organizzazione del "corteo funebre" per la "celebrazione" dei funerali del Parco, che, partito da Boscoreale, è giunto fino a Terzigno. Oltre cento autovetture hanno sfilato per le strade, moltissime persone si sono unite per far sentire la loro netta e ferma voce di opposizione ad un vero e propio scempio ambientale decretato dal Governo nazionale. I manifestanti, coordinati dalla Rete dei Comitati e dei Movimenti vesuviani contro le discariche, hanno percorso chilometri in auto per raggiungere Terzigno, località in cui sono situate le due "pattumiere a cielo aperto" del Vesuvio. Le tappe della marcia, però, sono state anche i comuni di Trecase, Boscoreale e Boscotrecase, dove dono stati affissi manifesti con scritto "chiuso per lutto" dinanzi alle sedi dei municipi. Alle proteste dei cittadini si sono associati anche i sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella (nella foto, insieme ad una componente dei Comitati), Boscotrecase, Agnese Borrelli, e Trecase, Gennaro Cirillo, che hanno accolto i manifestanti sostenendo la loro battaglia. Assente, invece, il neo sindaco di Terzigno, Domenico Auricchio. Ai tre primi cittadini è stato consegnato il "manifesto della rete dei comitati e movimenti vesuviani", contenente alcune indicazioni volte ad informare la collettività sulla questione rifiuti. Di seguito, riportiamo il testo del manifesto Il diritto alla salute è un diritto umano fondamentale, ma senza un ambiente sano è una pura astrazione. Purtroppo la nostra terra continua ad essere gravemente violata sia per lo sversamento illegale di rifiuti tossici, sia per una errata gestione dei rifiuti urbani. Dinanzi ad una tale situazione i cittadini di Boscoreale, Boscotrecase, Terzigno e Trecase hanno scelto di unirsi per contrastare l´emergenza in atto, che investe a tutti i livelli l´intero territorio. La Rete dei movimenti civici vesuviani, prendendo atto che le istituzioni nazionali, regionali e locali, in quanto subordinati a ragioni politiche che non sempre hanno collegamento con gli interessi dei territori, non riescono più a garantire gli interessi generali, intende proporre, quale esercizio diretto dei diritti di cittadinanza, un nuovo modello di democrazia partecipativa (direttiva 35/2003/CE), che sostenga uno sviluppo territoriale socialmente equo ed eco- compatibile, teso alla tutela ed al recupero del territorio e più in generale alla difesa di tutti i beni comuni. La Rete vuole: • promuovere politiche per la riduzione dei rifiuti, per il loro riciclaggio e recupero di materia e della parte residua; • opporsi con tutte le proprie forze all’apertura di ulteriori discariche e l’immediata rimozione e bonifica di tutte le microdiscariche presenti nel territorio vesuviano; • promuovere uno sviluppo territoriale che conservi la capacità vitale dell’ambiente. Riteniamo che nell’esercizio delle proprie prerogative di cittadini, violati nel diritto alla salute, depauperati per la progressiva svalutazione delle nostre case e dallo svilimento della vocazione turistica del nostro territorio sia il momento di esigere risposte dirette, immediate e concrete alle seguenti richieste ai propri Sindaci: 1. che diano evidenza di come è condotta la filiera della raccolta differenziata e dello smaltimento dei rifiuti attraverso meccanismi di cittadinanza partecipata; 2. che vengano effettuati controlli quotidiani e non isolati sui veicoli che trasportano materiale sulla discarica attualmente aperta, sequestrandone il contenuto e richiedendone l’analisi dall’ARPAC laddove si evincano presenza di percolato o trasporto di materiali non adeguati allo stoccaggio in discarica e che si dia luogo ad una commissione terza, indipendente, composta da tecnici qualificati, nominata dai Sindaci, di concerto con la Rete, che possa ispezionare periodicamente gli attuali e i precedenti siti di discarica e possa effettuare i necessari prelievi per accertarne la tipologia; 3. che venga immediatamente istituito e convocato un Consiglio intercomunale permanente per la gestione della crisi, aperto ai Movimenti, e per coordinare ogni iniziativa atta ad impedire tale scempio ambientale; 4. che vengano promulgate delle ordinanze comunali che prevedano la progressiva e completa abolizione da parte dei commercianti locali dei sacchetti per la spesa non riciclabili; 5. che venga avviata una campagna d´informazione capillare su come differenziare nella maniera più funzionale ed efficace i materiali di risulta ed i rifiuti domestici e non, incentivando controlli e sanzioni in modo che siano un monito per coloro che non sono ancora convinti che la differenziata è una questione oltre che di civiltà, “di vita o di morte” per l’ambiente che ci circonda; 6. che venga istituito un modello premiante che disincentivi la produzione dei rifiuti alla fonte ed incentivi una differenziazione sempre più spinta. 7. che vengano costituite isole ecologiche finalizzate sia al riciclaggio in materie prime secondarie, sia al reimpiego ed utilizzo di tutto ciò, che dopo eventuale riparazione a cura di associazioni di volontariato, può essere destinato a famiglie in particolare stato di bisogno. 8. che venga stimolato il compostaggio domestico e condominiale per tutti i cittadini che possano farne utilizzo; 9. che si impegnino a realizzare la raccolta porta a porta e non permettere ai camion di “scambiarsi” il contenuto per strada come attualmente avviene; 10. che venga attivato uno sportello telematico informativo in materia di ambiente, accessibile a tutti i cittadini sul sito comunale; 11. che affianchino e supportino i Movimenti nei ricorsi a tutti i livelli di giudizio; 12. che, nell’ambito delle proprie competenze, concordino con le comunità locali il metodo di raccolta dei rifiuti; 13. che si facciano promotori e sollecitino un piano straordinario di bonifica dei siti inquinati; 14. che si impegnino ad attuare il DL 18 febbraio 2005 n. 59 e la direttiva 96/61/CE specifica per la riduzione e prevenzione integrate dell´inquinamento. La Rete inoltre s´impegnerà a sollecitare agli organi competenti: • lo scioglimento immediato dei Consigli comunali che non raggiungano gli standard previsti per la raccolta differenziata • la chiusura dei commissariati straordinari il coordinamento della Rete dei Comitati e Movimenti Vesuviani