A cura della Redazione
Ancora in piena crisi l’apparato industriale di Torre Annunziata. Quasi scontata la cessione delle quote del cantiere nautico Ferretti alla cordata Aprea-Pollio. La settimana scorsa si è svolto il secondo incontro in Prefettura tra i vertici della società Ferretti, la Regione Campania, i sindacati, il comune di Torre Annunziata e la Tess. A causa della crisi che ha coinvolto anche il settore della nautica, il gruppo Ferretti ha deciso di cedere il cantiere di Torre Annunziata. A subentrargli, molto probabilmente, sarà il suo ex socio Cataldo Aprea, specializzato nella costruzione di gozzi sorrentini. Quello che maggiormente preoccupa i sindacati è il mantenimento dei livelli occupazionali, 185 lavoratori tra operai ed impiegati. Il gruppo Ferretti, però, non abbandonerà definitivamente la nostra città; infatti l’intendimento della società è quello di utilizzare il cantiere torrese per la manutenzione delle imbarcazioni dei suoi nove marchi. Qualche nube staziona anche sugli altri due cantieri nautici, Gagliotta e Air Naval, quest´ultimo costretto dalla crisi a diversicare la sua produzione affiancando agli yacht le navi passeggeri. Diversa è, invece, la posizione delle società “Peninsula Navis”, “Nisida Yatching” e “Alcina”. Queste tre nuove realtà produttive si sono insediate nei capannoni dell’ex società “Baia di Rovigliano”, che rilevò nel 2007 le “Officine torresi”. Da allora solo 5 dei 46 lavoratori espulsi dal processo produttivo sono stati assunti da Alcina, mentre gli altri 41 aspettano ancora l’adempimento delle aziende che hanno sottoscritto l’accordo nel novembre del 2009 , e che prevedeva 25 assunzioni all’Alcina, 10 alla Peninsula Navis, 4 al Consorzio CNT, 1 all’Air Naval ed 1 alla Baia di Rovigliano. Questa situazione di stallo è sfociata in una manifestazione di protesta da parte dei lavoratori davanti ai cancelli della loro ex fabbrica, con la conseguente richiesta al Prefetto di convocare un tavolo di confronto tra tutte le parti in causa. La riunione si è svolta stamani in Prefettura, alla presenza dei rappresentanti della Regione, dott. Nando Santoro e dott. Giuseppe Napolitano, dell´assessore del comune di Torre Annuniziata Antonio Gagliardi, dei rappresentanti delle società Penisula Navis, Nisida Yatching e Alcina, oltre alle organizzazioni sindacali di categoria. La riunione è stata interlocutaria e si è interrotta anzitempo a causa della presa di posizione delle organizzazioni sindacali, che hanno denunciato una mancanza di chiarezza da parte degli imprenditori presenti. Diversa la situazione dell’Arcadia Yacht, dell’imprenditore napoletano Ugo Pellegrino. Questi ha rilevato nel 2008 lo stabilimento ex Metecno, senza tuttavia riassumere nessuno dei 55 lavoratori fuoriusciti dal ciclo produttivo. Lavoratori attualmente in regime di mobilità, come gli altri 84 dell’ex Metalfer, azienda fallita nel 2005. A questi vanno aggiunti, ancora, i 12 operai licenziati dalla società Comes e i 6 dalla Comac, questi ultimi privi di qualsiasi ammortizzatore sociale. Una situazione drammatica che la dice lunga sul fallimento della reindustrializzazione a Torre Annunziata, a cui ha contribuito anche la crisi economica che ha investito il mondo intero. Eppure, qualche anno fa, tutti erano pronti a giurare sulla bontà degli investimenti indirizzati verso la cantieristica navale. Sembrava, infatti, che questo settore fosse immune da qualsiasi crisi economica, visto che la sua produzione era appannaggio di uomini ricchi. Ma questa crisi sembra proprio che non abbia guardato in faccia a nessuno.