A cura della Redazione
La crisi che sta colpendo la quasi totalità dei settori dell´apparato produttivo italiano, non risparmia neanche quello della nautica di lusso. Il cantiere Gagliotta di Torre Annunziata - che tre anni fa ha avviato la produzione nei capannoni della ex Dalmine e che, nel 2006, puntava alla assunzione di 45 operai della ex Ilva, da raddoppiare nell´arco di due anni – è costretto, invece, ad avviare il licenziamento di 15 dipendenti sui 40 attualmente in forze al cantiere nautico. A causa del calo di ordini e commesse il 37 per cento degli impiegati è oggi in esubero. Lo storico cantiere, sul mercato dalla metà del secolo scorso è in cattive acque. I tagli al personale sono già stati comunicati alla Regione e alle organizzazioni sindacali. Il settore lusso della nautica da diporto, finora solo marginalmente colpito dalla crisi internazionale dei mercati, inizia dunque ad annaspare. Nei mesi scorsi, anche Aprea mare, ha annunciato la cassa integrazione per il 25 per cento degli addetti. Se permane l´attuale situazione ci sarà autonomia fino alla prossima estate. Se il mercato non torna a decollare Gagliotta annuncia la chiusura definitiva. Per ora si continua a lavorare sui vecchi ordini. Si spera che l´arrivo della stagione estiva possa rivitalizzare il comparto. Il ricorso alla cassa integrazione è stata, finora, la strada percorsa dai cantieri Aprea Ferretti che vede il riposo coatto a salario ridotto per 155 tra operai e impiegati su 184 addetti. Ettore Mautone