A cura della Redazione

Pubblichiamo la nota del presidio oplontino di Libera sulla "road map" anticamorra che, secondo l'associazione antimafie, deve intraprendere l'Amministrazione comunale di Torre Annunziata.

Negli ultimi anni la storia della città ha vissuto una fase controversa.

Il 27 marzo 2013 il Prefetto di Napoli ha inviato una Commissione per verificare se il Consiglio comunale subisse condizionamenti camorristici. Nella nota del 26 novembre 2014 il Ministero dell’Interno ha chiarito: “L’attività svolta dalla Commissione ha evidenziato delle criticità, ma non tali da concretizzare i presupposti per lo scioglimento del Consiglio comunale di Torre Annunziata ai sensi dell’articolo 143 del Testo Unico degli enti locali (per condizionamento camorristico, ndr)… Va tuttavia ricordato che con decreto del Prefetto di Napoli del 7 gennaio scorso, il sindaco di Torre Annunziata è stato invitato a porre in essere, entro il termine di sei mesi, le iniziative necessarie a rimuovere le forme di sviamento della attività amministrativa e gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico rilevati in sede ispettiva, che, ove perduranti, avrebbero potuto portare allo scioglimento del consiglio comunale ai sensi dell’articolo 141 del Testo Unico degli enti locali (per gravi e persistenti violazioni di legge, ndr)”.

Essendo decorsi quasi tre anni dalle indagini della Commissione, LIBERA, associazione antimafie, Presidio di Torre Annunziata “Raffaele Pastore e Luigi Staiano” chiede al Comune di Torre Annunziata, nelle sue diverse articolazioni, di assumere i seguenti impegni:

-          informare la popolazione sulla esecuzione delle prescrizioni prefettizie e sulle ulteriori responsabilità che intende accollarsi per combattere la criminalità organizzata;

-          istituire il Responsabile Anticamorra, in aggiunta al Responsabile Anticorruzione e Trasparenza;

-          approvare ogni anno il Piano Anticamorra, da pubblicare sul proprio sito, specificando i rischi di influenze malavitose della macchina amministrativa con i conseguenti antidoti;

-          informatizzare tutti i procedimenti, fissare tempi certi per ognuno di essi, pubblicarli sul sito, salvo i dati sensibili da regolamentare;

-          ruotare ogni tre anni dirigenti e dipendenti dei settori più vulnerabili;

-          rapportare l’indennità dei dirigenti all’attuazione del Piano Anticamorra;

-          applicare il Codice Etico per i dipendenti pubblici di cui al D.P.R. 16-4-2013 n. 62;

-          aderire al “Codice Etico per la Buona Politica” di Libera/Avviso Pubblico;

-          abolire le consulenze anche in società, consorzi, enti, associazioni di cui il Comune faccia parte;

-          vigilare ed agire con estremo rigore in particolare su: appalti per opere pubbliche, forniture e servizi; raccolta e smaltimento dei rifiuti; funzioni cimiteriali; concessioni demaniali, in particolare per il litorale; abusivismo edilizio; alloggi residenziali pubblici; autorizzazioni commerciali e nei servizi pubblici;

-          in collaborazione con le Forze dell’Ordine favorire la nascita e l’operatività di Sportelli specializzati Anticamorra, Antidroga, Antiracket, Antiusura, anche con profili associativi;

-          accelerare il trasferimento al patrimonio del Comune dei beni confiscati ubicati sul suo territorio e l’assegnazione in concessione dei beni confiscati già acquisiti;

-          rendere effettivo il cosiddetto “whistleblower” (suonatore di fischietto, ndr), per incoraggiare e tutelare il dipendente e il cittadino che denunciano atti o fatti illeciti, spesso esponendosi a ritorsioni e minacce solo per fare il proprio dovere, anche istituendo un Responsabile comunale;

-          promuovere il ruolo della società civile come controllore esterno dell’azione amministrativa;

-          sottoscrivere e diffondere, anche nelle scuole, il Manifesto di Libera Torre “La camorra fa schifo”.