A cura della Redazione
Skèpsis, Alterazioni del tempo è l’evento di apertura della stagione espositiva 2014/2015 dello Spazio Zero11, laboratorio delle mostre del Liceo Artistico de Chirico di Torre Annunziata. A cura di Franco Cipriano - con la collaborazione di Raffaella Barbato, Luisa D’Auria e Carlo Mosca, con il coordinamento di Felicio Izzo - Skèpsis, prima esposizione personale di Pier Paolo Patti, è avvenimento di intensa singolarità nello scenario contemporaneo dei linguaggi video-istallativi. Realizzata in collaborazione con Artlante, studi e iniziative per l’arte contemporanea e con Di.St.Urb (distretto di studi urbani in tempo di crisi), articolata in una intensa installazione site specific e in una selezione antologica di video, la mostra “nella spazialità del dispositivo visivo presenta – scrive Franco Cipriano nel testo al catalogo – uno spazio di alterazione memoriale dell’immagine che attraversando con decostruzioni topologiche e iconotopiche la sacra scrittura cristiana insorge nel paradosso di un immobile movimento, nell’opera come sospensione del racconto, dove si avverte la tensione del cercare l’apertura del possibile nelle trame della rappresentazione, nelle ‘forme negative’ che indiziano nella scansione della scena un’altra dimensione della narrazione”. E ancora: “ l’immagine si rivolge al suo interno, scavando un passaggio verso l’infigurabile, un ris-volto percepibile come cavità del senso”. Nella proposta di Pier Paolo Patti, “con l’ultima cena cristiana sezionata nell’operare di de-figurazioni, ritagli e s-connessioni, come di un’anatomia iconologica, è il rivelarsi critico del video-linguaggio che si manifesta quale accadimento di slittamenti di senso e di rivelazioni apocrife del visibile”. Cipriano indica che nella ricerca di Pier Paolo Patti “le immagini-luce manifestano il loro ritrarsi nelle testurizzazioni di luminose ombre, in apparizioni evanescenti che emergono quali orme della memoria senza origine”. In un coinvolgente VIDEOSPACE risuona in Skèpsis la tonalità di linguaggio ‘saggistico’ della videoricerca. Come “un pensiero che si muove da controimmagine, snidando le possibilità rivelatrici della luce, nell’analitica visionarietà delle alterazioni segniche e figurali”… “D’altro canto, si espone la ricerca dello schermo come corpo immaginale, sulla proiezione/trasmissione come spectrum performante, trauma visivo accedente a un inaudito stravolgimento del senso e del tempo della storia delle immagini”. La mostra sarà visitabile dal 20 novembre al 20 dicembre, dalle ore 10 alle 14. Di pomeriggio su appuntamento.