A cura della Redazione
Le reliquie di Santa Rita da Cascia a Torre Annunziata dal 2 all’8 giugno al Santuario dello Spirito Santo (Chiesa del Carmine). Gli ingredienti che formano la ricetta della santità non variano in ogni angolo del mondo: il servizio della carità, l´umiltà, la preghiera come contemplazione del volto di Dio nella fatica quotidiana. Tutti insieme questi elementi li troviamo mirabilmente racchiusi nella breve esistenza di una fragile e forte donna vissuta a Roccaporena di Cascia (PG). Rita da Cascia è conosciuta come la Santa degli impossibili. Grazie al suo intervento miracoloso, i devoti sono stati risanati da malattie di ogni genere che apparivano incurabili. Ha sperimentato nella sua vita tanti lutti, ma, certamente, uno dei più traumatici fu la perdita di suo marito, resa ancor più dolorosa per le circostanze della morte del suo Paolo, ucciso a tradimento in un’imboscata, nel contesto delle sanguinose lotte tra fazioni e partiti che avvelenavano Cascia nel XV secolo. In seguito a quel delitto, Rita si trova sola, radicalmente sola, con due ragazzi da crescere in un contesto familiare che propugnava la vendetta a ogni costo. Nessuno, infatti, pensava che la scia di sangue dovesse fermarsi. Dopo la vedovanza chiese di essere ammessa al monastero di Santa Maria Maddalena retto dalle agostiniane. Fin da giovane aveva coltivato un culto particolare per tre santi, Giovanni Battista, Agostino e Nicola da Tolentino. Sulla cima dello Scoglio, Rita incontrò i suoi santi protettori, che l l´accompagnarono a Cascia. A questo punto le Agostiniane, convinte del miracoloso ingresso, dovettero accettarla tra di loro. Si dice che il venerdì santo del 1442, dopo essersi recata con le compagne alla Via Crucis, in cui il celebrante, il noto predicatore Giacomo della Marca, aveva commentato le parole di Cristo in croce, la Santa fosse rimasta molto colpita e avesse pregato di soffrire le stesse pene del Cristo. Un raggio di luce uscì allora dal crocifisso davanti al quale si era inginocchiata in meditazione e la colpì sulla fronte. Era una spina staccatasi dalla corona del Cristo lasciandole una profonda ferita. Con il passare del tempo, nonostante le cure, questa ferita non accennava a rimarginarsi, causandole anche una grave infezione che emanava cattivo odore. Allora Rita scelse di isolarsi. Secondo quanto narra una leggenda, tra le persone che andavano a trovare Rita, una visitatrice chiese se le dovesse portare qualcosa. Rita rispose che desiderava una rosa. La donna tornata a casa tra la neve trovò una rosa e la portò alla Santa. Dopo quattro anni Rita morì, era il 22 maggio del 1457. Venerdi 6 giugno, alle ore 19, ci sarà la Via Crucis "In cammino con Cristo Risorto". Il giorno 8 giugno, Mons. Lucio Lemmo, arcivescovo di Napoli, saluterà le reliquie che partiranno per Cascia. ANNA ARICO´