A cura della Redazione
Limprovvisa impraticabilità del campo della struttura del III Circolo didattico di via Isonzo, ha costretto il Basketorre e la Pallacanestro Boscoreale a trasferire la gara nella palestra del liceo di via Tagliamonte.
Il tam tam della comunicazione mediatica moderna, fatta di sms e social network, ha permesso una rapida riorganizzazione dellevento raccogliendo lormai consueta compagnia degli amanti del basket, puntuali sugli spalti del campo del "Pitagora".
Latmosfera rilassata, frutto di un particolare legame che unisce molti dei giocatori contrapposti dal campo, sia per comune crescita cestistica che per legami familiari come nel caso dei fratelli Festa, viene interrotto dal fischio dellarbitro che avvia la partita.
Subito lincontro prende una piega favorevole agli oplontini, per loccasione guidati da coach Betteghella in versione Ettore Messina, che impongono il proprio gioco offensivo fatto di rapida circolazione di palla ed imprevedibilità, ma soprattutto di una difesa assolutamente asfissiante. Il 35 a 10 di metà del secondo quarto fotografa una gara già incanalata verso una brillante vittoria.
Purtroppo sovente il confine tra un gioco brillante ed un ritmo fuori giri risulta assai labile, per cui i giocatori del Basketorre hanno progressivamente perso il filo del bellinizio partita, per intestardirsi in atteggiamenti spesso sterilmente accademici con diverse palle perse evitabili, e mancando in alcuni fondamentali come il recupero del rimbalzo.
Pur essendo rientrati al massimo a -11, senza mai dare limpressione di poter riaprire la gara, i giocatori del Boscoreale sono riusciti a raddrizzare una prestazione deficitaria ed a ben figurare nei confronti dellavversario, sicuramente sulla carta più quotato.
Dal lato dei torresi va comunque rimarcata la prestazione di F. Salvatore, decisivo nel pitturato e autore di alcune giocate da standing ovation ed in generale dei fratelli Festa.
Prossimo incontro domenica 18 novembre a Portici contro la Virtus, tra le più accreditate contendenti per il salto di categoria.
ANTONIO AVITABILE