A cura della Redazione
Prosegue incessantemente il contrasto dei carabinieri di Pompei, guidati dal maresciallo capo Tommaso Canino, alla micro criminalità. Nell’ultimo caso, come in molti precedenti, il delinquente spedito nel carcere di Poggioreale proveniva da un Comune del vesuviano. Nello specifico si tratta del quarantenne Vincenzo Gallo, di Torre Annunziata, soggetto noto alle forze dell’ordine, al punto tale che nelle ore in cui ha commesso lo scippo ad una signora pompeiana, per poi darsi alla fuga, aveva evaso gli obblighi di soggiorno obbligato. Alla fine di una minuziosa indagine, partita dalla lettura parziale della targa del suo motorino (altra parte era stata limata), Gallo è stato messo in manette dai carabinieri e tradotto in carcere. L’uomo era stato il giorno precedente protagonista di una clamorosa fuga da Pompei dopo aver scippato la borsa ad una signora, ed averla successivamente persa nel corso della fuga. Non era servito nei suoi confronti il pacchetto sicurezza applicato dal Commissariato di Polizia di Torre Annunziata, con ritiro di tutti i documenti, compresa la patente. Lunedì mattina, Gallo girava tranquillamente per Pompei mettendo a segno scippi e borseggi ai danni dei residenti e dei turisti. Le indagini dei carabinieri ancora in corso, grazie alle foto segnaletiche del delinquente, ben identificabile a causa della sua folta barba, stabiliranno il numero dei colpi pepetrati sul suolo mariano. L´uomo era stato notato con una borsa di donna, serrata tra i piedi sul motorino, dagli uomini della volante. Attraversava contromano la rotonda della piazzetta antistante la stazione della Ferrovia dello Stato. Alla vista della volante si è dileguato correndo verso Torre Annunziata. Il giorno dopo i militari sono tornati all’attacco. Sono riusciti ad identificarlo ed a tradurlo in carcere. Prima, però, l’hanno sottoposto ad interrogatorio. Gallo ha dovuto confessare il crimine e sconfessare l’alibi che s’era creato denunciando di aver perso la targa del motorino mentre la teneva nascosta a casa sua. MARIO CARDONE