A cura della Redazione
La Lettera aperta delle diverse associazioni ambientaliste e culturali, da anni operanti nel bacini del fiume Sarno, è un monito importante alle Istituzioni, alle forze politiche e all’intera comunità. Sono denunciate questioni precise e serie: la carenza di controlli sugli scarichi abusivi e illegali, i conseguenti danni all’ecosistema, i problemi di funzionamento manifestati dal nuovo depuratore di Scafati-Sant’Antonio Abate, i ritardi nel crono programma di conclusione delle opere programmate. Così alle prime pioggie si sono allagate le città, si sono rinnovati i divieti di balneazione anche in numerosi tratti della penisola sorrentina, è riesploso il tema della marea di melma e fango di tipo fognario che invade Poggiomarino. Tutti dovrebbero ricordare che il tema del disinquinamento del fiume Sarno e del Golfo è sul tavolo dell’azione istituzionale dal 1973, anno del colera. Ancor più dei rifiuti, sembra essere la cartina di tornasole di un inconcludenza amministrativa e politica. Per questo è utile la mobilitazione e la costante azione delle Associazioni. “La rete Faro del Sarno - si legge in una nota di Paolo Persico, componente della Rete Faro del Sarno del Pd - nell’apprezzare e condividere lo spirito della lettera, intende far sì che, nei prossimi giorni, vi siano forti iniziative istituzionali e politiche per uscire dal balletto dello scaricabarile e dell’ignavia. Parlamento, Consiglio regionale ed enti locali non possono pensare che si possa rinviare un intervento coordinato ed efficace per affrontare una questione che si trascina da troppe generazioni”.