A cura della Redazione
Non si placano le polemiche sulla questione del condono edilizio a Torre Annunziata. Tutto ha inizio nel 2002, quando l’Amministrazione comunale, su proposta dell’assessore Vincenzo Ascione, davanti a tremila pratiche di condono inevase, decide di affidare l’istruttoria ad una società esterna, data l’esiguità del personale e dei mezzi a disposizione del Comune. Viene pertanto indetta una gara per un primo lotto di 850 unità immobiliari e per un importo a base d’asta di circa 240 mila euro. L’appalto viene assegnato alla So.Ge.Tecno srl, che nel luglio del 2004 firma il contratto con il Comune oplontino. Ha inizio così l’iter per regolarizzare le prime 850 pratiche di condono. Nella conferenza di servizi svoltasi nel febbraio del 2005, l’arch. Gino Di Donna, responsabile del procedimento, fa presente che, per il completamento delle pratiche di condono e al fine di rilasciare le concessioni in sanatoria, occorre predisporre i cosiddetti piani di recupero. Nell’aprile del 2007, ancor prima di terminare l’istruttoria delle 850 pratiche, viene affidato alla società un secondo lotto riferito a 2.150 unità immobiliari, per un importo pari a circa 600 mila euro. Ma il contratto, nonostante le lamentele della società, viene firmato solo nel maggio del 2010. Nel frattempo, insediatosi l’ingegnere Bruno Orrico quale nuovo dirigente dell’Ufficio Tecnico, questi vieni incaricato insieme ad altri tecnici del Comune di redigere il piano di compatibilità paesistica degli interventi edilizi abusivi oggetto di istanze di condono. Intanto, però, i cittadini ricevono le richieste di integrazione dei documenti relativi alle loro pratiche di condono e il pagamento dei diritti di istruttoria, entro il termine perentorio di 90 giorni. Si sa, quando bisogna mettere mano alla tasca, si cercano tutte le garanzie possibili per essere certi di quello che si paga. E così che i primi nodi vengono al pettine. L’assessore all’Urbanistica, Francesco Bisogno, che aveva sostituito da poco il dimissionario Francesco Cacace, dichiara di evitare false aspettative ai cittadini, e che pertanto senza un dettagliato programma di recupero non è possibile concedere alcun condono. Chiede, ed ottiene con un atto di giunta, una sospensione di 90 giorni dell’iter procedurale in attesa dell’approvazione del nuovo piano paesistico. Analoga richiesta viene fatta dal consigliere del PdL Gennaro Di Paolo, che decide di cavalcare il malumore cittadino e denuncia, attraverso un manifesto, “la fallimentare gestione dell’amministrazione Starita per l’abbaglio preso per aver affidato la gestione delle pratiche prima ancora di approvare il piano paesistico”. Intanto, la società So.Ge.Tecno non ci sta e chiede al Comune di rispettare il contratto sottoscritto. Fin qui la vicenda. Che si arricchisce di nuove aspre polemiche indirizzate da Pasquale Guarriera, ex assessore, allo stesso Gennaro Di Paolo: «Dopo il fatidico incontro del 3 aprile scorso, organizzato al Bar “Seven Up” (località Rovigliano), il consigliere Di Paolo annunciava a grosse lettere “VITTORIA“, riferendosi alla sospensione del condono edilizio. Nella riunione, data la scarsità dei minuti a disposizione dei circa 300 partecipanti, e non avendo avuto chiare informazioni dal sindaco in merito ai fatidici 285 euro da versare alla Società SO.Ge. Tecno, Starita accordò a convocare un Consiglio comunale sul problema (richiesta fatta per ben tre volte da me) onde fugare tutte le strumentali affermazioni, e dove si potesse chiarire con tempi e ore sufficienti, insieme alla presenza dei Dirigenti e funzionari dell’Ufficio Tecnico, se esistessero leggi e strumenti urbanistici idonei per concedere la sanatoria. Consiglio mai convocato: ricordi consigliere Gennaro Di Paolo? Ho sostenuto e sostengo - prosegue Guarriera - che la sanatoria degli abusi edilizi commessi non si può ottenere, e lo affermo in considerazione della mia modesta esperienza quale ex assessore ai LL.PP. e all’Urbanistica a Torre Annunziata negli anni dal ´72 al ´76, quando si adottò il Piano Regolatore Intercomunale in riunione congiunta dei tre Consigli comunali di Torre Annunziata, Boscotrecase e Boscoreale, Piano redatto e studiato dal prof. Luigi Cosenza. Torre Annunziata e gli altri Comuni vesuviani fanno parte della "zona rossa". Abbiamo dimenticato che la Regione legiferò 30.000 euro di contributi a chi (avendone i requisiti) potesse comprare casa in altre province o regioni? Inoltre - afferma ancora Guarriera - avrebbero dovuto essere predisposti ed approvati i Piani Particolareggiati, come il P.U.C. (Piano Urbanistico Comunale) che non si è mai fatto. Cosa che né questo sindaco, né questa "ballerina" maggioranza, non eletta dai torresi, intendono fare». Poi l´attacco a Gennaro Di Paolo: «Il consigliere comunale e geometra dovrebbe sapere e non illudere i 3.200 piccoli e grandi abusivisti. La vogliamo finire di mandare messaggi falsi e meschini per "abbindolare" anche la pubblica opinione e pensare che tutto fa brodo per carpire i voti ai non informati?». Infine, la critica a questa Amministrazione: «Esorto i miei concittadini - è l´appello di Guarriera - a spazzare via questi incompetenti amministratori alle prossime elezioni comunali del 2012. Questi pseudo sprovveduti amministratori ci hannno declassati a servi sciocchi, incapaci di non comprendere che possiamo non votare chiunque faccia parte dell´attuale Consiglio comunale e della giunta. Hanno fatto troppi danni, per cui è necessario cambiare. Chi pensa di sostenere chi ci ha fatto "piaceri" - conclude Guarriera - o coloro dai quali si è ricevuto favori, si sente obbligato a votarlo, senza capire che sta perdendo la propria libertà di uomo».