A cura della Redazione
La UILCEM-UIL di Napoli e Campania, così come nel 2005 si è battuta per evitare la svendita per soli 200.000 euro del servizio idrico di Napoli ai privati, oggi si ritrova impegnata a dare il pieno appoggio a favore dei referendum del 12 e 13 giugno per la ripubblicizzazione dei servizi idrici in Italia. L’esito positivo dei due referendum sull’acqua costituisce l’unica strada per riaffermare la sua natura di bene comune e diritto umano universale, e per impostare una gestione democratica e socialmente orientata del servizio idrico integrato. E’ necessario abbandonare il modello fallimentare che prevede l’intero carico dei costi sulla tariffa, in favore di un nuovo modello di finanziamento, che - attraverso l’utilizzo di strumenti combinati come la fiscalità generale, la finanza pubblica (prestito irredimibile) e la tariffa - consenta, senza aggravi sul debito pubblico, il reperimento delle risorse necessarie per gli investimenti infrastrutturali, vitali per l’adeguamento del nostro paese agli standard europei. Il governo – di fonte a tutte le problematiche esistenti – ha risposto tentando di depotenziare l’appuntamento referendario, attraverso l’istituzione di una nuova “Agenzia nazionale di vigilanza sulle risorse idriche” (Art.10 Decreto Legge Sviluppo). Tale iniziativa continua a negare qualsiasi ragionamento su di una nuova politica dell’acqua, fondata sulla partecipazione diretta dei cittadini e delle comunità locali alla gestione dell’intero ciclo. La UILCEM-UIL di Napoli e Campania chiama tutte le strutture della UIL regionale ad un’ampia mobilitazione di iscritti e quadri dirigenti, affinché attraverso una sempre più massiccia campagna di sensibilizzazione, da attuare sui luoghi di lavoro come in famiglia, tutti i cittadini comprendano la fondamentale importanza del raggiungimento del quorum ai referendum del prossimo 12 e 13 giugno. Concettina D’Antonio Segretario Generale di Napoli