A cura della Redazione
Esplode la protesta in via Porto. I residenti sono ormai esasperati dalla presenza continua di rifiuti di ogni genere depositati ai lati della carreggiata. “E’ uno schifo insopportabile. Non ne possiamo più di vivere praticamente all’interno di una discarica a cielo aperto”. Con queste parole gli abitanti della zona hanno denunciato lo stato di abbandono in cui versa la strada. Cumuli e cumuli di rifiuti di ogni genere accatastati che emanano un odore nauseabondo derivante dalla presenza, tra la spazzatura, di contenitori pieni di pesce e frutti di mare. Una vera e propria bomba ecologica che, con l’arrivo dei primi caldi estivi, rischia di compromettere la salute dei cittadini. Che, sempre più sdegnati, hanno deciso di inscenare, mercoledì mattina, una protesta per chiedere la rimozione dei rifiuti, posizionando al centro della strada i contenitori dell’immondizia e bloccando, di fatto, il transito delle autovetture. Dopo qualche ora i mezzi della Multiservizi hanno rimosso i rifiuti e ripulito la strada. TorreSette, sul n. 15 del 22 aprile scorso, aveva già denunciato l’incresciosa situazione venutasi a creare in via Porto. In quell’occasione, pubblicammo una foto emblematica: la spazzatura venne incendiata, aggravando ancor di più le condizioni igienico-sanitarie. A distanza di due settimane, le cose, purtroppo, non sono cambiate. La monnezza putrescente è ritornata lì, in “cattiva” mostra a ricordare l’inciviltà che caratterizza alcuni torresi. “Avevamo avuto rassicurazioni che la strada sarebbe stata ripulita - afferma un residente -. Ciò non è accaduto. Noi che abitiamo qui non riusciamo neanche a respirare. Perché il Comune non provvede ad installare le telecamere per la videosorveglianza, in modo da smascherare gli incivili che sversano anche rifiuti speciali?”. Nel frattempo, a pochi metri di distanza, sempre mercoledì, si è consumato un nuovo scempio ambientale: via D’Angiò è ritornata ad assumere le sembianze di una discarica. Montagne di contenitori termici di polistirolo, utilizzati per la conservazione del pesce, hanno di nuovo fatto la loro comparsa sulla strada che costeggia il Porto oplontino. Eppure, pochi giorni prima, un’altra consistente quantità di rifiuti sversati illegalmente era stata rimossa nella stessa zona. Torre Annunziata sembra essere diventata la città delle discariche abusive a macchia di leopardo, che complica notevolmente la gestione dell’emergenza rifiuti. Non si fa in tempo a ripulirne una, che immediatamente ne viene creata un’altra. EMANUELE SOFFITTO (Dal settimanale TorreSette del 6 maggio 2011)