A cura della Redazione
La palazzina del ras di camorra, Ferdinando Cesarano, assume a pieno titolo il rango di presidio di legalità a Pompei. Si inaugura, finalmente, la casa della solidarietà di Pompei, vale a dire la nuova sede dell’associazione A.L.I.L.A.C.C.O., che sarà intitolata alla memoria dell’imprenditore di Torre Annunziata Luigi Staiano, vittima innocente della camorra. L’associazione antiracket ha ricevuto in comodato gratuito dal Comune di Pompei l’ultimo appartamento della palazzina che era ancora abitato da un luogotenente del ras Cesarano (tale Alfonso Cascone, detto Fonz Pezzanculo) affiliato “storico” del clan. Alla fine, la palazzina, che è stata teatro di estorsioni e crimini di ogni genere nei confronti degli operatori del vicino mercato dei fiori e di altri cittadini onesti di Pompei, cambia radicalmente funzione ed attori, diventando la sede del contrasto alla delinquenza organizzata del vesuviano. L’associazione anticamorra ha buoni vicini di casa. Nella palazzina sono già ospiti “´A voce de creature", di don Merola ed altre associazioni “storiche” che si battono per la legalità. In verità per l’associazione del dinamico Amleto Frosi si tratta più propriamente di trasloco perché essa aveva precedentemente in dotazione uno stanzino al piano terra di Palazzo De Fusco. Successivamente il sindaco D’Alessio ha rinnovato la convenzione con Frosi che ha raggiunto nei tre anni precedenti ottimi risultati di contrasto alla criminalità. Complessivamente, settantuno “contatti” così distinti: ventinove per richiesta d’informazioni generiche, tredici per chiarimenti sui rapporti bancari, cinque a seguito di truffe subite, sei per l´indebitamento eccessivo ed infine undici per usura e sette per fenomeni estorsivi. In conclusione Frosi ha assunto il tutoraggio legale di diciotto utenti, presentando dodici denunce che hanno portato a tre processi che hanno portato alla sbarra otto imputati. Il dinamico avvocato ha commentato la natura del fenomeno criminale che opera a Pompei e nei paesi limitrofi con incredibile vitalità (specie per quanto riguarda l’usura) spiegando l’aggressione ai diversi settori dell’economia locale: dallo “storico” del commercio dei fiori agli appalti pubblici, all’agricoltura per finire al commercio urbano. Le richieste estorsive vanno dai 10–20 mila euro al mercato dei fiori al 3–4% sull’ammontare degli appalti pubblici. Numerosi i casi di impiegati ed operai preda dell’usura a seguito di debiti di gioco, mentre i lavoratori agricoli si sono indebitati fino all’osso nell’attesa di sostegni europei che non arrivano mai. MARIO CARDONE