A cura della Redazione
Due ex dirigenti della Asl Napoli 5 sono finiti in manette perché accusati di violenza privata aggravata dalla qualifica di pubblico ufficiale ai danni di numerosi operatori privati del settore sanitario. Gennaro D’Auria e Giuseppe Porcaro, secondo l’accusa spaventavano i creditori dell’asl, farmacisti e titolari di centri provvisoriamente accreditati, con minacce, anche violente. L’inchiesta è legata al grave dissesto finanziario dell’ente. Gli arresti, le perquisizioni e gli avvisi di garanzia sono stati coordinati dalla Procura di Torre Annunziata. Le indagini, dirette e coordinate dal procuratore aggiunto Raffaele Marino, hanno avuto inizio più di tre anni fa in seguito a varie denunce presentate dallo stesso D’Auria che aveva «mostrato in apparenza di voler ripristinare la legalità all’interno dell’azienda». Marino ha poi scoperto che D’Auria denunciava suoi concorrenti all’interno dello stesso ufficio per gestire più liberamente il suo potere e i fondi pubblici. Secondo Diego Marmo, che guida la procura di Torre Annunziata, la coppia di dirigenti impegnava gran parte dei fondi, non per le priorità ma per il pagamento di indennità non dovute, di prestazioni che sono di scarsa qualità, di interessi, di spese legali, di onorari agli avvocati e per le forniture di servizi resi solo in parte.