A cura della Redazione
Questa mattina, oltre centocinquanta carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati da unità cinofile ed elitrasportate, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare, emessa dal G.i.p. di Catania dott. Luigi Barone - su richiesta del Procuratore Capo D.D.A. Vincenzo D’Agata, e dei P.M. Giovannella Scaminaci e Iole Boscarino, Sostituti Procuratori della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania - a carico di 37 persone riconducibili ai clan mafiosi “Laudani”, denominati anche “mussi i ficurinnia”, e “Mazzei” conosciuti anche come i “carcagnusi”. Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania e condotte dai Carabinieri, hanno permesso di scoprire una sorta di “patto” tra i due clan mafiosi catanesi, storicamente contrapposti, finalizzato alla gestione dello spaccio di cocaina, hashish e marijuana nel capoluogo etneo, nella fascia pedemontana ionica nonché nel capoluogo siracusano. Secondo l’accusa, è emerso come l’attuale capo del Clan denominato “Laudani” avesse stretto un accordo commerciale con il reggente del gruppo dei “Mazzei”, per operare acquisti di ingente quantitativo di sostanza stupefacente presso gruppi camorristici di Torre Annunziata. L’accordo prevedeva anche la spartizione tra i due clan delle aree di spaccio non solo a Catania e nel suo immediato Hinterland ma anche nella provincia di Siracusa al fine di evitare sovrapposizioni di mercato dannose per il lucroso affare. da www.cataniaoggi.com