A cura della Redazione
Sequestrati 10 quintali di prodotti ittici Maxi operazione congiunta della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Più di dieci tonnellate di prodotti ittici, sequestrati nelle acque inquinate del porto oplontino. Denunciata una persona ed emessi quattro verbali per illecito amministrativo. Su disposizione della Procura della Repubblica, il personale in divisa ha provveduto successivamente ad affondare e al largo parte del materiale sequestrato e il rimanente, costituito da circa 300 cesti in plastica e 110 chili di cime, è stato conferito in discarica speciale. Circa quaranta militari coordinati dal tenente di vascello Massimo Lombardi, neo comandante della Guardia Costiera torrese, dal comandante del Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata, tenente colonnello Gennaro Ottaiano e dal capitano Marco Volpe, comandante del Nucleo Operativo, hanno partecipato con la massima professionalità all’operazione, con l’ausilio del nucleo sommozzatori della Guardia Costiera partenopea e dei mezzi navali di entrambi le Armi. Presenti anche i tecnici responsabili dell’Asl Na 5, distretto 84, anch’essi da sempre impegnati a combattere l’illecita attività di coltivazione e vendita abusiva di frutti di mare e pesce in cattivo stato di conservazione. L’operazione si è svolta in due fasi, impegnando il personale in divisa nel pomeriggio del 2 dicembre, che ha consentito agli stessi di individuare la presenza di coltivazioni abusive nello specchio d’acqua antistante il molo di ponente, e al successivo blitz iniziato alle prime ore dell’alba, nonostante la bassa temperatura rilevata nell’area interessata. Ancora una volta, grazie al costante lavoro di investigazione da parte del personale della Capitaneria di Porto, che “non abbassa mai la guardia”, come hanno dichiarato alcuni dei militari impegnati ieri mattina, si è rinnovata con successo la lotta alla conservazione abusiva dei prodotti ittici. E soprattutto alla loro commercializzazione e alla distruzione di questi potenziali vettori del virus dell’epatite. PAOLO BORRELLI