A cura della Redazione
Ecco il testo del manifesto "oscurato", a firma di RC, PdCI, il gruppo consiliare SDP, le associazioni "Riformisti nel Mezzogiorno" e "Controcorrente", il movimento "Orgoglio e Dignità": La città è, per un quarto, nelle mani della camorra; parte del territorio cittadino è, nonostante l’impegno delle forze dell’ordine e della Magistratura, tra le maggiori piazze dello spaccio di droga in Campania. Torre, oltre a manifestare una crescente permeabilità a comportamenti illegali, sopporta l’onta di essere la terra dalla quale sono partiti, a giugno, gli assassini del Ten. Pittoni, e il disonore di essere additata come la comunità che, in agosto, ha visto consumare l’orribile stupro ai danni di una turista tedesca. Questa è la percezione prevalente diffusa anche da giornali e televisioni. In questa deprimente situazione le Istituzioni, dovrebbero operare per una svolta morale (prima che politica) e impegnarsi a ribaltare l’immagine della città, dando forza al lavoro quotidiano, alla dignità e al rispetto della legalità che caratterizza ancora parte significativa dei cittadini. Il Sindaco, invece, considera irrilevante che il Vice Sindaco da lui nominato, dimori in un immobile in parte fuorilegge e che gli abusi gli fossero noti; rimuove ogni valutazione morale sulle garanzie che deve offrire chi detiene pubbliche funzioni, assume un atteggiamento notarile che fa a pugni con la drammatica storia di una città con il Consiglio Comunale sciolto per infiltrazione camorrista, minimizza la vicenda richiamando responsabilità di terzi. Le Istituzioni non dovrebbero essere al di sopra di ogni sospetto ed ombra morale? Il Sindaco non è, purtroppo, nuovo a queste scelte: ha già nominato, nella sua Giunta, un Assessore che una sentenza del Tribunale ha riconosciuto responsabile di corruzione, pur non applicando alcuna pena per l’intervenuta prescrizione del reato. Perché queste persone non possono essere tenute fuori dal governo della cosa pubblica? Non è questo il modo per uscire dalla drammatica situazione in cui vive Torre, non sono queste le scelte per restituire fiducia e speranza alla comunità, non é questa la strada per incitare i cittadini a fare sempre più il proprio dovere nel rispetto della legge, senza furbizie. Preoccupa l’assoluta mancanza di sensibilità individuale degli interessati, ma preoccupa ancor più l’atteggiamento difensivo del Sindaco che dovrebbe – secondo le forze politiche, i consiglieri comunali e le Associazioni firmatarie di questo documento - rimuovere ogni esponente che rende meno credibile il messaggio di un rinnovato spirito etico e affidare alle migliori energie della nostra comunità, ad di là delle appartenenze, il compito di incarnare, anche soggettivamente, il desiderio di riscatto morale e civile di Torre Annunziata.