A cura della Redazione
Aggressioni ai dipendenti dei Centri per l’impiego di Torre Annunziata e Pompei. I sindacati sono pronti anche a costituirsi parte civile davanti al giudice per difendere i diritti dei lavoratori. È quanto emerge dal vertice tenutosi ieri in sede di delegazione trattante, alla quale hanno preso parte le organizzazioni firmatarie del contratto collettivo ed i componenti della Rsu. Una presa di posizione ancor più dura di quella già espressa dal segretario provinciale del Csa, Raffaele Esposito, peraltro estremamente critico nei confronti dei vertici della città metropolitana. Al centro del dibattito i recenti episodi che hanno avuto come involontari protagonisti alcuni impiegati in servizio presso le strutture di Torre Annunziata e Pompei. Il tutto a seguito della elevatissima affluenza di utenti registrata in concomitanza con la scadenza del termine per la presentazione delle domande per il personale Ata. I rappresentanti dei colletti bianchi chiedono che gli avvisi legati alle graduatorie in questione non vengano affissi nei Centri per l’Impiego, ma all’Albo pretorio della Provincia, “al fine di salvaguardare la incolumità del personale”. A loro giudizio i pestaggi deriverebbero dalla “incapacità politico - organizzativa espressa dall’Assessore al lavoro e dai dirigenti dell’area politiche per il lavoro” che non avrebbero previsto la grande affluenza che si è registrata negli ultimi giorni. In un primo momento era stata invocata la presenza degli agenti della Polizia provinciale, coordinati dal comandante Sergio Costa. Una soluzione che avrebbe, in qualche modo garantito i colletti bianchi, ma le organizzazioni sindacali hanno evidenziato che “il profilo professionale degli addetti è di ausiliari di pubblica sicurezza” e, pertanto, gli stessi possono essere utilizzati soltanto “a supporto delle altre forze di polizia nel compito di gestire l’ordine pubblico”. CALBO